albo estetisti“L'albo professionale è un registro in cui sono raccolti i nomi e i dati di tutte le persone abilitate ad esercitare una professione regolamentata dalla legge. Le leggi statali impongono l'obbligo di iscrizione ad uno specifico albo, per poter svolgere determinate attività, in particolare là dove entrano in gioco la salute e la sicurezza dei cittadini.” Legge 3116 presentata da Confestetica in linea con la suddetta definizione propone l’istituzione di un Albo professionale degli Estetisti a tutela della salute pubblica e a garanzia della concorrenza leale. CNA e Confartigianato muovono obiezioni circa questa scelta reputandola in controtendenza con quanto espresso dall’Unione Europea (UE) che, a loro avviso, vuole abolire gli Albi nazionali.

In realtà l’obiezione delle associazioni artigiane nasce da un fraintendimento di quanto realmente espresso dall’Unione Europea che lamenta semplicemente l’inutilità dell’imposizione di tariffe minime per gli iscritti all’Albo. I tetti tariffari limitano la libera concorrenza tra professionisti e questo è l’unico punto sul quale la UE ha espresso disaccordo il 9 febbraio 2009. L’Europa quindi è ben lontana dal voler sopprimere ogni forma di regolamentazione per i professionisti! A dimostrazione di quanto sia importante l’istituzione di un Albo che detti delle regole di comportamento uniformate a protocolli stabiliti secondo il contesto di riferimento, il Ministro degli Interni Roberto Maroni recentemente (6 ottobre 2009) ha istituito un nuovo albo professionale, quello dei buttafuori.

Un tale esempio è importante per far capire come una categoria di professionisti che vive costantemente a contatto con il pubblico non può più essere costituita da “ragazzotti” semplicemente muscolosi e dai modi rudi ma deve avere una regolamentazione che formi i bodyguard a partire da prerequisiti essenziali. Confestetica fa leva sull’istituzione dell’Albo Nazionale degli Estetisti Professionali poiché ad oggi il mondo dell’estetica è rappresentato da un sommerso di abusivi che, senza un minimo interesse per la propria salute, per quella del cliente finale e per quella del cliente successivo, lavorano in casa non correndo alcun rischio sanzionatorio. Il rischio dei contagi è altissimo, tra Epatite C, verruche e funghi, la salute pubblica è ogni giorno compromessa e soprattutto violato l’articolo 32 della Costituzione Italiana che afferma quanto segue: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività”.

In aggiunta all’imperante fenomeno dell’abusivismo si deve considerare una concorrenza assolutamente sleale (con conseguente evasione fiscale) rispetto a chi lavora presso istituti estetici riconosciuti per legge, riguardosi di ogni norma igienico-sanitaria e delle leggi sui tributi statali. È proprio alla luce di questi fatti che Confestetica ritiene necessaria ed imprescindibile la nascita di un Consiglio dell’Ordine con il relativo Albo al fine di mettere ordine nella categoria estetica.

Il Consiglio dell’Ordine inoltre detta regole per l’alta formazione degli estetisti, attraverso l’insegnamento da parte di docenti specializzati in tutte le materie estetiche e di pertinenza settoriale. In un panorama così strutturato il rilancio economico e culturale del settore estetico diventa conseguenza naturale di una categoria che sarà finalmente in grado di confrontarsi con le Istituzioni, con altri professionisti del settore, con le Aziende ed i clienti finali avendo alle spalle formazione e condivisione di norme riconosciute come garanzia di professionalità.

Bruxelles 9 febbraio 2004

La Commissione chiede l'abolizione delle restrizioni della concorrenza ingiustificate nei servizi professionali.