serpenteLa storia, come sappiamo, è caratterizzata da eventi che vedono cadere chi si trova ai vertici del potere per mano di chi ne vuole sovvertire  l’ordine. Il grande teatro della storia, in altre parole, è sempre stato calcato da due tipologie di gruppi: il gruppo dominate e il gruppo sovversivo.  Mano a mano che le popolazioni hanno raggiunto livelli culturali più alti, che i sistemi sociali hanno raggiunto un ordire riconosciuto come ottimale per l’instaurazione di governi e relazioni civili, le “lotte” di matrice contemporanea hanno assunto vesti certamente più civili e di spessore più concettuale. Confestetica sa che il periodo storico nel quale si inserisce la sua attività è caratterizzato dalla presenza di  “gruppi dominati” nel settore estetico. Ad oggi quindi, la nostra Associazione si presenta come l’insieme di quegli estetisti che lottano quotidianamente per ottenere il riconoscimento dovuto e regole salde che diano impulsi di sviluppo all’intero settore estetico. Il ruolo che oggi interpreta Confestetica, costituito dalla necessità di “scoperchiare le padelle” e di palesare una volta per tutte le situazioni  ambigue che caratterizzano il settore, è un ruolo che crea profondi fastidi a chi oggi detiene il monopolio del comparto estetico. Vorremmo presentare a tal proposito un breve excursus degli attacchi che Confestetica ha subito ingiustamente, attraverso discutibili sistemi, ad opera di chi ha interesse a mettere in cattiva luce l’operato dell’Associazione. Il primo attacco gratuito che abbiamo ricevuto è stato ad opera di CNA per mano della Sig.ra Brigida Stomaci, di seguito i fatti: il giornale Avvenire, in data 11 novembre 2009, pubblicò un’intervista fatta a Confestetica, CNA e Confartigianato in merito alla situazione del comparto estetico. Brigida Stomaci in quell’occasione affermò: “Stiamo lavorando affinché gli estetisti abbiano una formazione in un istituto professionale, come avviene già per altri mestieri come il meccanico e il falegname”. Confestetica pubblicò su puntoestetico.it un articolo nel quale la Presidente Nazionale Angelica Pippo rispose così alla Sig.ra Stomaci: “Vogliamo smetterla di paragonare l’estetista ad un falegname o ad un meccanico che lavorano su oggetti? Vogliamo, invece,  cominciare a pensare all’estetista come una professionista, più vicina ad una figura para-medica che ad un meccanico?” La Sig.ra Stomaci rispose quindi con un articolo offensivo che puntava il dito contro le persone che lavorano per Confestetica, affermando: “I progetti di legge se presentati da uno sparuto gruppo di persone ed elaborati nei loro salotti senza tenere conto delle regole che già esistono, senza tenere conto di qual è la realtà imprenditoriale del settore, senza tenere conto dei veri interessi dell'Estetista, purtroppo lasciano il tempo che trovano”. Un altro attacco venne poco tempo dopo ad opera della Sig.ra Santelli: nel numero di dicembre 2009 di “Les Nouvelles Estetiques” si leggeva un articolo nel quale l’Unep inneggiava alla “Cultura Cultura Cultura” per gli estetisti. Dato che Confestetica si è sempre fatta portavoce di un innalzamento formativo e quindi culturale per gli estetisti, la nostra redazione pubblicò un articolo sul presente portale nel quale si accomunavano con piacere gli intenti delle due Associazioni. La Sig.ra Snatelli, evidentemente non d’accordo con questa comunanza di vedute, sottolineò in modo spesso ostile che gli intenti di Unep non avessero nulla a che vedere con quelli di Confestetica. Questo evento vide scendere in campo lo studio legale della Sig.ra Santelli che scrisse delle lettere a Confestetica intimando la rimozione del pezzo giornalistico dal portale. Prima di questo evento la Sig.ra   Santelli fu protagonista di una scortese visita allo stand di Confestetica allestito presso la fiera di Roma e a tutt’oggi spesso telefona in redazione insultando chi lavora in Confestetica. Veniamo ora all’attacco sferrato da CONFARTIGIANATO che ha divulgato articoli altamente offensivi e diffamatori per mano di Tiziana Angelozzi (Segretario Nazionale di Confartigianato) e Marusca Nava (Coordinatore di Confartigianato Como). Il Segretario nazionale di CONFARTIGIANATO IMPRESE, Tiziana Angelozzi, additò alla platea mediatica i responsabili di CONFESTETICA come un’accolita di “millantatori” e “ingannatori”, “impreparati e improvvisati”, inclini a “delirare”, abili a “propagandare” attività “fondate sul nulla”. La grave diffamazione che CONFESTETICA subì in quella occasione, vide un’ulteriore spinta ad opera di una responsabile comasca di CONFARTIGIANATO IMPRESE, Marusca Nava, che in data 4 marzo 2010 ha divulgò sul sito www.confartigianatoimprese.it un comunicato in forma di “lettera aperta” con valenza dispregiativa dell’attività di CONFESTETICA. La Sig.ra Nava affermò con enorme disappunto che Confestetica “vuole sovvertire l’origine del nostro MESTIERE, facendoci diventare delle professioniste” e che la nostra Associazione è costituita da mangiafuoco di origine collodiana che stupiscono le piazze con spettacoli di finzione! In ultimo citiamo il caso di Antonio Baldan che, non appena Confestetica ha iniziato a far luce sul caso Vanity Line, fece pervenire ai suoi clienti un’e-mail nella quale esortava gli stessi a prendere le distanze da un’Associazione come la nostra. Fortunatamente la vicenda con Antonio Baldan si è conclusa positivamente poiché quest’ultimo è tornato sui propri passi chiedendo scusa a Confestetica e ponendo fine ai suoi attacchi. Vogliamo ricordare che Confestetica è conscia del ruolo che oggi riveste ed è pronta a far fronte ad ogni altro attacco che riceverà ad opera di chi vuole mantenere gli scheletri negli armadi, ad opera di chi non ha voglia che gli estetisti aprano gli occhi e si accorgano di quanto lungamente siano stati trattati senza alcun rispetto della loro professionalità. Di attacchi ne abbiamo subiti e ne subiremo altri ma continueremo, grazie ad ognuno di noi, a lottare perché gli estetisti assurgano ad un ruolo sociale degno del serio lavoro che svolgono. Le Associazioni artigiane vogliono imporre a tutti gli estetisti italiani le loro dinamiche che non sono certo ciò di cui l’estetista oggi ha bisogno; l’estetista ha bisogno di risolvere problemi legati all’abusivismo, di avere personale specializzato, di essere tutelato nell’esercizio della professione, di un Albo nazionale degli estetisti ecc. Queste necessità vanno in netto contrasto con gli interessi delle Associazioni artigiane poiché quest’ultime vogliono tenere quanto più basso possibile il livello culturale degli estetisti, mantenendoli artigiani perché solo così CNA e Confartigianato garantiscono il futuro dei loro funzionari che non sono certo estetisti. Le suddette Associazioni artigiane rappresentano meno del 10% degli estetisti sul territorio nazionale e fino ad ora (prima dell’avvento di Confestetica) sono state le uniche ad interfacciarsi con il Parlamento al fine di creare le leggi di riferimento alla nostra categoria. Oltre il 90% degli estetisti italiani non è, quindi, rappresentato dalle associazioni artigiane e pur tuttavia subisce inconsapevolmente le decisioni che vengono prese da esse . Confestetica nasce proprio per dare voce anche a quel 90% ed oltre di estetisti attraverso il nuovo disegno di legge 3116/10 affinché possano  questi diventare liberi da ogni forma di sottomissione. La storia insegna che un popolo informato è meno soggetto a sottomissione e meno manipolabile. Per questo i movimenti sovversivi sono sempre stati duramente repressi da chi vedeva vacillare le proprie postazioni privilegiate di controllo sulle masse. Confestetica vuole che la popolazione di estetisti apra gli occhi, faccia sentire la propria voce e impari a camminare con le proprie gambe, libera di poter prendere decisioni serene verso chi le rappresenta, come la democrazia insegna.

Chiediamo a tutti gli estetisti che leggeranno questo articolo di diventare Sostenitori di Confestetica per essere rappresentati affinché la proposta di legge 3116/10 possa presto diventare legge dello Stato.

L’amore vince sempre sull’invidia e sull’odio Libertà libertà libertà.