IMG_3569Egregio Onorevole Presidente Andrea Gibelli, sono la Dott.ssa Angelica Pippo, Presidente Nazionale di Confestetica, l’Associazione Nazionale degli Estetisti che rappresenta esclusivamente l’estetista e nessun’altra figura. La nostra Associazione di categoria conta migliaia iscritti ed ha affinato nel tempo i propri canali comunicativi, riuscendo ad avere un termometro quotidiano su quello che è oggi il mercato dell’estetica e sulla categoria degli estetisti. Questo è possibile grazie al nostro portale (www.confestetica.it) che ha circa 2.000 accessi al giorno; attraverso esso siamo costantemente in contatto con migliaia di operatori del settore che si registrano autonomamente ed in modo del tutto gratuito. Il nostro giornale online (www.puntoestetico.it), con oltre 2.000 accessi al giorno, è la nostra finestra sul mondo dell’estetica e ci consente di raccogliere opinioni, proposte, commenti, da parte di tutti gli operatori del settore. Infine, grazie al nostro giornale cartaceo Punto Estetico, distribuito ogni due mesi gratuitamente in 23.000 Centri Estetici di Italia, siamo presenti nei centri estetici e informiamo gli operatori su tutte le rilevanti notizie del nostro comparto. Il settore estetico vive delle problematiche serie sia all’interno di esso, quindi all’interno della categoria, che all’esterno, dunque verso il cittadino. Vorrei metterla a conoscenza delle suddette problematiche dal punto di vista di chi ogni giorno le vive sulla propria pelle, riportandole l’esigenza di migliaia di mie colleghe che io in questa sede rappresento. I principali problemi sono: -Abusivismo: per ogni estetista regolare ce ne sono almeno tre abusivi (nel Sud Italia questo fenomeno è quasi una prassi) che lavorano senza tenere conto delle norme igienico-sanitarie né tanto meno di quelle fiscali e si rivelano concorrenti sleali per chi lavora con correttezza e professionalità. Inequivocabili evasori che attentano quotidianamente alla salute pubblica, trascurando che, da un semplice massaggio o da una semplice manicure, possano essere trasmesse gravi malattie come l’Epatite C; - Formazione insufficiente: le scuole di estetica sono più di 500 in Italia ed i piani formativi sono spesso diversi tra loro ed insufficienti per garantire un’adeguata preparazione degli operatori perché sono livellati allo scarso impegno dei giovani studenti che scelgono le scuole di estetica come ripiego. La non preparazione dei neo estetisti impedisce lo sviluppo reale del nostro comparto e favorisce la difficoltà di titolari di centri estetici di reperire personale qualificato; - Si può diventare estetisti lavorando: in alternativa ai percorsi formativi di livelli bassissimo di cui si è perlato pocanzi, si aggiunga il fatto che, evitando la scuola di estetica, si può diventare estetisti sul campo. Paradossalmente quindi, un metalmeccanico che oggi decide di non svolgere più la sua attività, può essere assunto domani in un centro estetico e lavorare sul corpo delle persone con macchinari e cosmetici pericolosi, pur non avendo alcuna formazione in merito e diventare in tre anni estetista. La  gravissima situazione che è attualmente in vigore, è mantenuta possibile anche dalle proposte di legge delle associazioni artigiane (3107, 3133, 3156); - Abuso della professione medica: gli estetisti, in qualche caso, sconfinano i pratiche mediche, prescrivendo ad esempio diete commettendo il reato di esercizio abusivo della professione medica. Nonostante questo, continuano ad esercitare la propria attività di estetista danneggiando la categoria e i consumatori; - Lesione della reputazione degli estetisti: dietro ai centri estetici spesso si nascondono organizzazioni criminali che sfruttano la prostituzione danneggiando l’intera categoria di estetisti seri e preparati. Si consideri anche la leggerezza con la quale si pubblicano annunci sui giornali attraverso i quali si offrono massaggi come copertura per prestazioni sessuali; - Massaggi in spiaggia: ogni anno le spiagge di tutta Italia sono assalite da personale improvvisato (anche cinese) che prestano massaggi molto pericolosi per la salute del cittadino; - Assenza di aggiornamenti continui: gli estetisti, pur lavorando sul corpo delle persone,  non hanno alcun obbligo di aggiornamento continuo; le conoscenze acquisite venti anni prima ad esempio, possono non essere rinnovate poiché non esiste legge che obblighi loro a farlo; - Nessuna regolamentazione per gli onicotecnici (coloro i quali si occupano di ricostruzione delle unghie): attualmente ci sono più di 400.000 onicotecnici che lavorano in casa senza alcun rispetto delle norme igienico-sanitarie né fiscali. Non esiste, se non nella Regione Lazio, alcuna regolamentazione che ne determini diritti e doveri e per questo sono da considerarsi evasori totali; - Assenza di figure responsabili dei solarium: oggi, imprenditori senza scrupoli, dietro compenso monetario, possono usufruire di prestanome che non esercitano l’attività di estetista benché in possesso del diploma per farlo e, mettendo in serio rischio queste persone, aprono solarium con un responsabile che è tale solo sulla carta in quanto semplice prestanome. Tutte queste problematiche, che sono solo le più significative ma non le uniche,  nascono dall’assenza di una regolamentazione stabile. Per risolvere questi gravissimi disagi che caratterizzano il nostro settore, Confestetica ha lavorato per oltre quattro anni sul campo per trovare soluzioni che possano risolvere definitivamente la maggior parte dei problemi sopra elencati. Per questo, il 13 gennaio 2010, è stata presentata presso la Camera dei Deputati la proposta di legge 3116 “Disciplina delle professioni di estetista professionale, di onicotecnico e di tecnico dell’abbronzatura artificiale, a tutela della concorrenza e della salute del consumatore” che si presenta ad oggi come l’unica proposta di legge in grado di risolvere i devastanti problemi che affliggono la categoria estetica. Tra i gli importanti obiettivi della nostra legge, si consideri in primis la professionalizzazione dell’estetista a partire dal requisito minimo richiesto per accedere ad un corso di estetica e cioè il diploma di scuola secondaria di secondo livello (diploma di maturità). Tenendo conto anche del fatto che oggi il 76% dei ragazzi in età compresa dai 20 ai 24 anni son già in possesso del suddetto diploma (dati ISTAT 2010). Grazie alla professionalizzazione, l’estetista può ottenere un titolo molto più spendibile e il cliente finale, come i titolari di centri estetici, possono contare su persone molto più mature e consapevoli. Verrà abolita la possibilità di diventare estetisti anche solo lavorando, affinché i clienti di un centro estetico abbiano la certezza che sul loro corpo lavorerà un estetista. Al termine del percorso formativo triennale per diventare estetista e del periodo di praticantato obbligatorio, l’estetista dovrà superare un Esame di Stato comprensivo di tutte le materie di indirizzo estetico, per accedere all’iscrizione all’Albo Nazionale degli Estetisti Professionali e al relativo Ordine. Questo sarà l’unico modo per garantire il rispetto della salute pubblica ad opera degli operatori estetici considerando quanto dettato dall’articolo 32 della Costituzione Italiana:  “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività”. Per garantire un sempre alto livello di preparazione degli estetisti saranno introdotti percorsi di formazione obbligatori pensati in unione con il Ministero della Pubblica Istruzione, per garantire uniformità ed adeguatezza dei contenuti formativi su tutto il territorio nazionale. Per sconfiggere l’abusivismo, la proposta 3116/10 (di Mazzocchi - Confestetica) prevede sanzioni penali, fino a sei mesi di reclusione, per chiunque eserciti abusivamente la professione di estetista professionale secondo quanto previsto dall’art. 348 del Codice Penale che punisce “chiunque abusivamente esercita una professione, per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato”. In aggiunta alle sanzioni penali già previste dal codice, verranno introdotte due sanzioni amministrative: una per l’estetista abusiva che va dai 7.000 ai 15.000 Euro, l’altra, da Euro 1.500 a Euro 7.000, per i suoi “clienti”. Nella 3116, al fine di far emergere il sommerso costituito da oltre 400.000 operatori, si regolamenta la figura degli onicotecnici affinché possano seguire corsi di formazione e aggiornamento per poter finalmente lavorare in tutta legalità e nel rispetto delle norme igienico-sanitarie e fiscali. Si introduce la figura del tecnico dell’abbronzatura dei solarium, il responsabile civile e penale di quanto si verifica all’interno del centro di abbronzatura. Dovrà seguire corsi di formazione ed aggiornamento per garantire alti livelli di professionalità e sicurezza per il consumatore. In merito a quest’ultimo punto siamo in perfetta sintonia con il Codacons e con il  disegno di legge 3139 dell’On. Gabriella Carlucci che vieta l’utilizzo di lampade abbronzanti ai minori di 18 anni. Il comparto degli estetisti, con oltre 100.000 addetti, comprende titolari artigiani, titolari non artigiani, dipendenti e diplomati estetisti. Solo una piccolissima parte dei titolari artigiani, usufruisce dei servizi offerti dalle associazioni artigiane che per erogare tali servizi chiedono l’iscrizione. Quest’ultima viene strumentalizzata e spesa come rappresentanza di tutti gli estetisti presenti sul territorio nazionale. La rappresentanza di un’intera categoria è ben altra cosa, tanto che alcuni estetisti con cariche importanti in CNA e Confartigianato, hanno dato le loro dimissioni perché non si sentono rappresentati da queste associazioni né dai tre disegni di legge (3107, 3133, 3156) da loro presentati in 16 giorni. Siamo quindi di fronte all’obbiettivo di salvaguardare la salute del cittadino e un intero comparto quale quello degli estetisti. Tutto questo è realizzabile solo con l’introduzione della 3116/10 (di Mazzocchi - Confestetica) che è l’unica proposta di legge rispetto alle altre tre di CNA e Confartigianato in grado di risolvere le problematiche del settore estetico. Vorrei concludere, Egregio Presidente, facendole notare che il nostro ruolo sociale in questo Paese è fondamentale, perché noi estetiste ci occupiamo del benessere e della bellezza dei cittadini nostri clienti ed è per questo che vogliamo maggiore tutela e garanzie per lo sviluppo in tutta serenità di questa meravigliosa professione. Sarei lieta di poterla incontrare quanto prima per poterla informare delle vere realtà che oggi colpiscono duramente la categoria estetica e che mettono a serio rischio la salute pubblica dei cittadini. Le chiedo infine a nome di Confestetica e di tutti gli estetisti italiani un fermo aiuto affinché la proposta dei Legge 3116/10 diventi presto Legge a tutti gli effetti, valutando quindi  l’ipotesi di un decreto legge visto anche l’articolo 32 della Costituzione Italiana. Fiduciosa in un suo riscontro, le porgo i miei più cordiali saluti. Rimini lì 30 aprile 2010 Presidente Nazionale Confestetica Dott.ssa Angelica Pippo