[caption id="attachment_1660" align="alignleft" width="300" caption="Vedi prima parte di Porta a Porta            cliccando sull'immagine"]Vedi la Puntata di Porta a Porta cliccando sull'immagine[/caption]  Egregio Dott. Vespa, sono Angelica Pippo la Presidente di Confestetica, Associazione Nazionale degli Estetisti. Ho seguito con molta attenzione la puntata di Porta a Porta del 25 maggio 2010 avente come titolo “I rischi della bellezza”. Gli argomenti trattati sono stati estremamente validi anche perché affrontati da professionisti attraverso un punto di vista oggettivo; durante il dibattito anche il tema “centri estetici-estetisti” è emerso spesso, per questo le sto scrivendo. Le estetiste, in questo momento, vivono una situazione abbastanza delicata in quanto vengono continuamente sollecitate/tentate dai clienti finali a spingersi oltre le competenze della categoria. Il cliente, per mancanza di informazione sui limiti della pratica estetica, richiede sempre più spesso trattamenti di esclusiva pertinenza medica e purtroppo una minima parte di estetiste (non tutte) cede alle richieste di tali trattamenti la cui pratica è ad esse vietata dalla legge. [vedi prima parte di Porta a Porta] - [vedi seconda parte di Porta a Porta] Proprio su questo punto Dott. Vespa le chiedo gentilmente di porre la sua attenzione da grande professionista quale lei è sul fatto che l’estetista, praticando illegalmente botox, filler e altre attività mediche, commette un reato grave: esercizio abusivo della professione medica che prevede una reclusione fino a 6 mesi. Per un incensurato, con lo sconto del patteggiamento, attenuanti generiche ed eventuale risarcimento danni alla persona offesa, la pena di 6 mesi si trasforma in 60 giorni di sanzione pecuniaria pari a 250,00 euro al giorno (solo fino a qualche mese ammontava a soli 38,00 euro al giorno). Questo vuol dire che oggi la sanzione penale convertita in ammenda può essere al massimo di 15.000 euro per l’estetista “pizzicata” in esercizio abusivo della professione medica: paradossalmente un’estetista senza scrupoli, secondo le leggi attuali, potrebbe mettere a bilancio 15.000 euro per pagare l’eventuale sanzione ed incassarne una media di 50.000 al mese (4/5 trattamenti al giorno a 500,00 euro l’uno) per praticare illegalmente il botox! Se mettessimo quindi sulla bilancia la pena alla quale vanno incontro le estetiste abusive e quello che possono guadagnare praticando illegalmente l’attività medica, le estetiste senza scrupoli avrebbero la vecchiaia assicurata. Fortunatamente molte estetiste non sanno che esercitando abusivamente la professione medica ad oggi rischiano poco o niente perché, anche se “pizzicate”, possono comunque continuare la loro attività.. Il vero problema, comunque, sta nello squilibrio tra la facilità con la quale si individuano nel settore estetico le “mele marce” e l’assenza di uno strumento efficace per eliminarle. Confestetica ha fornito questo strumento: la proposta di legge 3116/10, redatta da Confestetica insieme ai Deputati Mazzocchi, Angelucci, Aracri e Gennaro Malgieri (Giornalista professionista, Consigliere d’amministrazione della RAI) i quali hanno provveduto a presentarla alla Camera dei Deputati. La 3116/10, in linea con i principi  dalla Codacons, è stata in seguito sottoscritta anche dall’On. Angelo Alessandri (Presidente dell’VII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici) e dall’On. Gabriella Carlucci ed è ad oggi l’unica proposta di legge che dia soluzioni concrete ai numerosi problemi presenti nella categoria estetica, sia all’interno di essa (le famose “mele marce”) che all’esterno. L’istituzione di un Collegio Nazionale degli Estetisti, di un loro Albo Nazionale, della sottoscrizione di un Codice Deontologico (punti di forza della 3116/10), sono i veri e unici mezzi che garantiranno la salvaguardia della salute pubblica ed il rispetto del lavoro delle estetiste serie. L’estetista radiata dall’Albo per via dell’esercizio abusivo della professione medica, non potrà mai più lavorare come estetista ed il suo centro estetico verrà immediatamente chiuso. Ecco che in quest’ottica, i pesi da mettere sulla bilancia hanno un valore differente! In merito alla puntata del 25 maggio di cui sopra, vorrei farle una precisazione; in quell’occasione è andato in onda un servizio a telecamere nascoste su di un centro estetico all’interno del quale un medico estetico praticava trattamenti di botox. Dal dibattito post-servizio è emerso che un medico non può lavorare assolutamente in un centro estetico, cosa totalmente falsa: all’interno di un centro estetico, qualora ci siano i requisiti igienico-sanitari e comunali opportuni, il medico e l’estetista posso collaborare. Io sono assolutamente d’accordo con l’ammonimento da lei fatto circa la pericolosità di determinati trattamenti che all’apparenza possono sembrare semplicissimi e soprattutto sono d’accordo sulla pericolosità di farseli fare da un’estetista (che non deve); tuttavia bisogna evidenziare che nel servizio andato in onda si parlava di un medico estetico e non di un’estetista, come invece è emerso alla fine del dibattito, che eseguiva trattamenti di botox all’interno di un centro estetico. Le faccio questa precisazione sia perché è importante dare le corrette informazioni  agli utenti finali e soprattutto per salvaguardare tutte quelle estetiste che esercitano professionalmente, correttamente ed onestamente la loro attività senza sconfinare  nelle pratiche mediche e che spesso però, in un modo o nell’altro, sono tirate in ballo anche quando non è imputabile a loro nulla. Il servizio a fine puntata sul mondo dell’estetica ha anticipato i contenuti per un nuova puntata di Porta a Porta e mi auguro che nella scelta degli ospiti della trasmissione ventura possa essere presa in considerazione la mia presenza in qualità di Presidente Nazionale di Confestetica, l’Associazione che quotidianamente “misura la temperatura” della categoria sul territorio. Ringraziandola anticipatamente le porgo i miei più cordiali saluti augurandole un buon lavoro.