matteo politi

Falso medico al Pronto soccorso aveva solo la licenza media

I carabinieri di Verona hanno smascherato ieri un trentenne veneziano, tal Matteo Politi, che da un paio di anni lavorava presso un pronto soccorso con la qualifica di medico specializzato in chirurgia estetica. Il millantatore, che in realtà aveva semplicemente la terza media, aveva preso l’identità di un medico del sud Italia.  Nell’arco della sua attività ha curato circa 300 pazienti. E’ stato denunciato per falso esercizio della professione medica, abuso di titoli e sostituzione di persona. Esibiva, senza vergogna una laurea(falsa) in medicina da 110 e lode grazie alla quale esercitava la professione, anche nei Pronto Soccorso e ha lavorato anche in Lombardia. Matteo Politi, di  30 anni, di Venezia ma domiciliato a Verona, aveva rubato l’identità e la qualifica a un vero medico, specialista in Cardiologia, ignaro di tutto. il vero medico stenta a credere all'accaduto e  si costituirà parte civile per danno all’immagine. Matteo Politi è stato smascherato in un Poliambulatorio di Verona mentre stava visitando due agenti donna sotto copertura. Nei primissimi istanti dell'interrogatorio a seguire il Politi si è presentato con il nome del vero medico. Messo alle strette ha confessato. «È un caso di clonazione professionale: aveva documenti d’identità, codice fiscale e altro del vero medico», ha detto Luigi Altamura, comandante della polizia municipale scaligera. A tradirlo è stato "semplicemente" la mancanza di iscrizione all'ordine dei medici di Lecce, Ordine dove aveva comunque provato ad entrare con certificati fasulli certificazioni di varia natura Indubbiamente la sua carriera volge al termine anche se quanto sopra riportato lascia un leggero amaro in bocca riguardo i doverosi controlli che pare non vengano effettuati dagli organi competenti. A dire il vero ho conosciuto questo individuo un paio di anni fa. Voleva aprire un centro di medicina estetica e chiedeva consiglio al mio gruppo di collaboratori. Non se ne fece nulla, ma vederlo nelle pagine del giornale L'Arena mi ha fatto sobbalzare. Perché non hanno preso informazioni presso il Consiglio dell’Ordine dei Medici per verificare la regolare iscrizione di questo finto medico? Oltre ad aver lavorato per anni con camice e chissà quale altri strumenti a rischio, questo signore ha insegnato anche in una scuola di estetica del veronese per un periodo di tempo limitato. Limite dovuto al licenziamento avvenuto per mancanza, a detta dei titolari, di professionalità. Hanno ricostruito gli investigatori - la sua opera come medico di Pronto Soccorso o medico di guardia ed internista a Bussolengo (Verona); all’ospedale di Isola della Scala (Verona), al Policlinico di San Giorgio (Pordenone), all’ospedale ‘S. Croce’ di Moncalieri (Torino), a ‘Villa Gemma’ di Gardone Riviera (Brescia), a ‘Villa Barbarano’ di Salò (Brescia). «Nessun fascino del camice bianco, volevo solo guadagnarmi da vivere», ha detto agli inquirenti. Il caso: Ovviamente tanta notizia e sdegno  per quanto questo finto medico ha fatto rischiare ad ignari pazienti che, credendosi tutelati dalla Sanità Italiana si sono ritrovati nelle mani di un vero e proprio millantatore, che , doveva "guadagnarsi da vivere" sula loro pelle. Vorrei ricordare che vi sono in Italia oltre 200.000 operatrici in estetica  abusive che per "guadagnarsi da vivere" lavorano abusivamente sulla pelle dei cittadini. Confestetica sta lavorando affinché presto ci sia un Albo Nazionale riconosciuto  degli estetisti, così finalmente anche il cittadino potrà conoscere la vera identità dell’operatore estetico che gli mette le mani addosso. Ci auspichiamo che le forze dell’ordine presto possano agire per il comparto estetico allo stesso modo, quindi agire sotto copertura per smascherare le estetiste abusive, che ogni giorno mettono a rischio la salute pubblica e che contribuiscono ad impoverire il nostro paese, in quanto per il fisco sono dei veri e propri fantasmi. Non vogliamo credere che il lassismo dello Stato Italiano verso l’estetista abusiva, sia motivato da una sorta di ammortizzatore sociale, perché gli estetisti regolari non ci stanno più, o si risolve il problema dell’abusivismo sul serio o presto molte estetiste regolari diventeranno abusive per convenienza. E' ora di cambiare!! Diego Pacchera