InterCharm1Processo formativo e nuovo ruolo delle scuole di estetica come previsto nelle proposte di legge. Questo il titolo del Convegno svoltosi a Milano lo scorso 20 settembre in occasione  dell’ “INTERCHARM”. Quattro leggi per il settore estetico presentate lo scorso gennaio, una di Confestetica, la 3116, le altre di Confartigianato e di CNA. Proposte che hanno fatto discutere, hanno creato scompiglio, paure e perplessità, ma quale migliore occasione ,l’invito al Congresso, per fare il punto della situazione,chiarire i lati oscuri delle leggi e dar vita, in diretta, ad un confronto fra le tre protagoniste degli ultimi mesi? Ma di confronto non ne abbiamo avuto nemmeno l’ idea! E a quanti  aspettavano di vedere parlare e interagire Confestetica, Confartigianato e Cna  sono rimasti con un palmo di naso, perché delle tre associazioni che si dovevano avvicendare nell’illustrare le proprie proposte di legge, era presente solo Confestetica. Quindi il confronto, tanto atteso, viene rinviato, se non sarà troppo tardi, ad un momento futuro! Confartigianato e Cna,intanto, si sono avvalse della facoltà di non rispondere e con l’arroganza, che solo i grandi si possono permettere, hanno inviato una lettera che il moderatore Dott. Giorgio Bartolomucci ha letto in loro rappresentanza alla fine del convegno.  Ancora una volta l’interesse del singolo ha prevalso su quello della collettività! Confestetica,intanto, ha avuto la meglio, perché muovendosi incontrastata,   ha avuto la possibilità  di argomentare  minuziosamente  la sua proposta di legge. Il Presidente dell’associazione Angelica Pippo ed il Segretario nazionale Roberto Papa hanno parlato per due ore della legge 3116, dando delucidazioni talmente chiare da fugare ogni dubbio,  rispondendo a tutte le interrogazioni,  chiarendo ogni incomprensione  e vincendo ogni resistenza. In poche parole un vero successo! L’interesse della platea era focalizzato  sul problema della formazione, intesa in senso stretto. Perché l’esame di maturità prima della scuola di estetica? perché un Albo nazionale per gli estetisti? E cosa succederà a tutte le estetiste veterane una volta passata la legge? Queste le domande più significative  rivolte al Presidente e al Segretario di Confestetica. La proposta di legge 3116 prevede un nuovo percorso formativo che pone quale requisito minimo,per accedere al corso regionale di estetista, il conseguimento del diploma di scuola secondaria di secondo grado, ed il motivo principale sta nel fatto semplice, ma per niente scontato, che un diploma di maturità porta alla conquista di quattro valori essenziali propri di chi si appresta ad entrare nel mondo degli adulti e nel mondo del lavoro, e sono: l’AUTONOMIA, LA RESPONSABILITA’, L’IDENTITA’ E LA CONSAPEVOLEZZA. Caratteristiche, che un’allieva estetista di 15 anni non può possedere e che compromette l’intero suo percorso formativo,dando vita poi a figure lavorative prive di identità, incoscienti del proprio ruolo ed  irresponsabili. Le scuole che devono formare questi eserciti di estetiste devono necessariamente adeguare la formazione che erogano al livello percettivo del pubblico che si trovano di fronte, ed in questo caso deve essere decisamente elementare. Non sarebbe così, se si trovassero di fronte allievi che hanno già conseguito un titolo di studio importante come la maturità; dovrebbero inevitabilmente alzare   i propri standard formativi. Se vogliamo parlare dell’estetista come una professionista, e non come semplice artigiana, dobbiamo cominciare a preoccuparci della sua formazione, che deve essere diretta a creare una figura che avrà a che fare quotidianamente con un prodotto molto speciale: la bellezza ed il benessere del cliente! Il cliente, merita un servizio di alta qualità, che può essere fornito solo da chi può definirsi “PROFESSIONISTA”. Da qui nasce l’esigenza, non più procastinabile, di riconoscere giuridicamente la categoria degli estetisti attraverso l’istituzione di un Albo super partes , quale garanzia della formazione, della preparazione  e della lealtà degli estetisti. Questo risulta l’unico strumento di autocontrollo, e l’unico in grado di limitare anche le gravi e dilaganti forme di abusivismo del settore. Questi i nuovi percorsi, previsti per le estetiste di domani. Per le colleghe veterane, invece, rimane solo l’obbligo di superare l’esame di Stato che legittima l’iscrizione all’Albo nazionale. Nel settore dell’estetica, si avverte fortemente la necessità di un cambiamento, ma soprattutto, di una moralizzazione, raggiungibile solo attraverso un innalzamento del livello di formazione al fine di poter tutelare sia l’estetista stessa che i cittadini.  Dimenticavo! Vi starete chiedendo cosa c’era scritto nella lettera inviata da  Confartigianato!  Pare che motivasse la loro assenza a causa della presenza in sala di Confestetica, perché aggressiva e rivoluzionaria! ma Cicerone diceva “se vuoi la pace, prepara la guerra”e Confestetica  non può cambiare le cose senza fare rumore! E a chi non si presenta ad una tavola rotonda per discutere e confrontarsi posso solo dire UBI MAIOR, MINOR CESSAT! AD MAIORA Angelica Pippo