VETRALLA - Pur di vendere i propri macchinari, le aziende propongono ai centri estetici l’acquisto tramite i proventi delle giornate promozionali “Porte Aperte”. Il problema è che certe aziende fanno firmare ai clienti del centro estetico un contratto con tanto di finanziamento per ottenere un pacchetto di trattamenti, prima ancora che il titolare del centro abbia deciso se acquistare o meno il macchinario in questione. Queste spiacevoli situazioni sono purtroppo all’ordine del giorno negli istituti estetici com’è capitato all’“Angel Rose” di Vetralla in provincia di Viterbo. Qui un agente dell’azienda “Tm srl” di Modena ha fatto firmare alla titolare del centro una proposta di giornata “Porte Aperte” per l’11 novembre scorso in cui praticare e vendere una serie di trattamenti anticellulite “Re Age” con l’uso di una macchina a radiofrequenza ”Restyling - Reoxy” Nel documento, però, non c’è traccia del costo dell’apparecchiatura che servirà per i trattamenti. Ci sono indicate, invece, le modalità per l’acquisto dilazionato del macchinario, oltre alla possibilità di annullare tutti i contratti stipulati per i trattamenti dei clienti a patto di non inserire lo stesso macchinario nel centro estetico per i prossimi 12 mesi. In vista della giornata “Porte Aperte”, la titolare dell’“Angel Rose” si è impegnata a invitare 40 clienti del suo centro estetico ai quali promuovere questi trattamenti “Re Age” che saranno eseguiti, come da accordi, da una tecnica inviata dalla “Tm”. Durante la giornata “Porte Aperte”, la tecnica della “Tm”, estromettendo il centro estetico, ha stipulato dei contratti di 1.700 euro a nome di "Tm" direttamente con i clienti del centro estetico per i quali ha anche attivato dei pagamenti tramite una finanziaria di fiducia della “Tm” stessa. In pratica, la “Tm” s’impegna contrattualmente con il cliente a fornire dei trattamenti senza avere certezza che possano essere eseguiti perché la titolare non ha ancora acquistato la macchina. Alla fine della giornata, essendo stati stipulati sei contratti del valore di 7.300 euro, la titolare del centro chiede alla tecnica della “Tm” il prezzo del macchinario a radiofrequenza e questa, inaspettatamente, le risponde 48 mila euro, un prezzo molto più alto di quello che le era stato riferito all’inizio. Non avendo previsto un investimento così oneroso, la titolare si è rifiutata di acquistarlo e la “Tm” le ha risposto di poter rimborsare i suoi clienti se la titolare chiede l’annullamento dei contratti. Davvero singolare, come potrebbe fare la titolare del centro estetico a rescindere un contratto che non ha firmato? La “Tm” ha, inoltre, preteso dalla titolare di non impiegare un altro macchinario simile nei prossimi 12 mesi. ecco la replica di TM S.r.l.