Un’estetista è stata condannata ieri a Sondrio per aver ustionato la mano ad una cliente. L’episodio è emblematico di quanto l’estetista sia esposta ai rischi del mestiere, dovendo praticare trattamenti sulla pelle delle persone anche con l’applicazione di un semplice cosmetico. Le continue peripezie del nostro settore sono la dimostrazione di quanto sia attuale e coerente la battaglia di Confestetica per istituire l’elenco nazionale degli estetisti professionisti. Per la cronaca, il Tribunale di Sondrio ha condannato ieri una giovane estetista, denunciata nel 2008 per aver ustionato la mano ad una cliente di un centro estetico dell’hotel Cristallo di Bormio. La cliente aveva richiesto un trattamento di bellezza per le mani con paraffina che, scaldata al punto giusto, produce benefici per le mani. In questo caso, però, la temperatura troppo elevata della paraffina ha causato una scottatura di secondo grado alla mano della cliente che, avendo patito una prognosi di 20 giorni, ha deciso di sporgere denuncia per lesioni colpose nei confronti dell’estetista. Ammettendo il proprio errore, l’estetista di 26 anni ha chiesto il patteggiamento al giudice che le ha sanzionato una multa di 570 euro. Questa sentenza è la prova di quanto sia necessaria la tutela della professione dell’estetista da parte dello Stato in quanto sarebbe considerata una professione “protetta” (art.2229 c.c.). Del resto, l’estetista lavora sul corpo delle persone mentre un artigiano lavora sui pezzi di legno. Il professionista che, comunque può sbagliare, risponde in sede penale solo se causa danni per dolo o per colpa grave. Un artigiano, come oggi è l’estetista, risponde sempre e comunque in sede penale in caso di lesioni. Confestetica, quindi, si batte già da tempo affinché avvenga il cambio dello status da estetista artigiano a estetista professionista. Non occorrono apparecchiature supertecnologiche per causare danni ai clienti, come si evince da questa vicenda, perché un semplice trattamento alle mani può causare un’ustione di secondo grado. Quindi, non si dica più che l’estetista è un mestiere da imparare in bottega perché l’estetista è un professionista con scienza e coscienza ma, purtroppo, non è ancora riconosciuto dallo Stato.