[caption id="attachment_2856" align="alignleft" width="224" caption="On. Francesca Martini - Vice Ministro alla Salute"][/caption] Roma 7 dicembre 2010 - Camera dei Deputati Estetista professionista e non più artigiano, formazione continua, obbligo d’iscrizione all’elenco nazionale degli estetisti professionali, sanzioni penali per gli estetisti abusivi con multe salate per i loro clienti. Sono questi i capisaldi della nuova proposta di legge “3951” che, grazie a Confestetica, è stata presentata in Parlamento il 7 dicembre scorso su iniziativa dei deputati Montagnoli, Allasia, Torazzi, Maggioni, Reguzzoni e di Manuela Dal Lago, presidente della X Commissione attività produttive. L’iniziativa legislativa è stata frutto della proficua collaborazione, avviata sin dall’estate scorsa, tra il sottosegretario alla Sanità, Francesca Martini, e la presidente di Confestetica, Angelica Pippo. La questione dei massaggiatori abusivi aveva spinto l’onorevole Martini a disporre un’ordinanza urgente al fine di contrastare questo dilagante fenomeno. Confestetica ha colto l’occasione per proporre al Sottosegretario di disciplinare l’intero settore con una nuova legge capace di salvaguardare sia il comparto estetico che la salute dei cittadini. Questa nuova proposta di legge non è molto diversa dalla 3116 ma seguirà un’iter molto più veloce. A tal fine Confestetica ha posto come prioritario l’istituzione dell’elenco nazionale degli estetisti professionisti in modo da poter perseguire anche penalmente quegli abusivi che praticano attività estetiche senza averne titolo, sia in modo ambulante che a domicilio, causando gravi rischi per la salute dei clienti. Solo cambiando lo status dell’estetista, da artigiano a professionista, ai sensi dell’articolo 2229 del codice civile si riuscirà a tutelare il comparto estetico dall’abusivismo e dalla concorrenza sleale. [caption id="attachment_2857" align="alignright" width="314" caption="On. Alessandro Montagnoli - VI COMMISSIONE (FINANZE)"][/caption] Se un artigiano, come è oggi l’estetista, esercita il proprio mestiere a domicilio o da ambulante rischia solo una sanzione amministrativa. Ben diversa è la sanzione che rischia l’abusivo e il suo cliente con le proposte di legge di Confestetica. Chiunque eserciterà le attività riservate all’estetista professionista senza essere iscritto nell’Elenco sarà soggetto a sanzioni penali e civili con multe salate. Inoltre, la nuova norma prevede sanzioni per i clienti degli abusivi stabilendo che chiunque richieda prestazioni riservate alla professione di estetista a soggetti che non hanno titolo a svolgerle è soggetto a pesanti multe. Questo aspetto sanzionatorio è quello che vogliono il 96% degli estetisti italiani, compresa Confestetica.
On. Manuela dal Lago - Presidente X Commissione
L’esempio pratico è esattamente questo. Un falegname che costruisce un mobile di legno nel suo garage è un artigiano abusivo e per questo l’unica sanzione che rischia, qualora venga accertata la vendita del mobile, è quella amministrativa. Un’estetista che pratica una ceretta nella propria abitazione, qualora venga accertata l’attività illecita, rischia anche lei solo una sanzione amministrativa. In tutti e due i casi non si può nemmeno richiedere una perquisizione a questi artigiani proprio perché alla base manca il reato penale. Cosa ben diversa, se l’estetista per esercitare deve essere iscritta ad un elenco presso il Ministero e da artigiana diventa professionista. In questo caso, mancando l’iscrizione all’elenco, scatta il reato previsto dall’articolo 348 del codice penale. La nuova proposta di legge, più snella rispetto alla “3116” precedentemente prodotta sempre da Confestetica, prevede che l’attività di estetista professionale comprenda anche quella del massaggiatore e dell’onicotecnico (tecnico delle unghie). L’attività professionale potrà essere svolta solo dall’estetista iscritto all’elenco nazionale, istituito presso il Ministero della Salute che fisserà annualmente il contributo obbligatorio da versare. L’iscrizione all’elenco, obbligatoria per l’esercizio dell’attività, avviene previo superamento dell’esame di Stato e dopo un periodo di praticantato obbligatorio di sei mesi. Tale iscrizione sarà subordinata, oltre che al possesso del diploma di scuola secondaria di secondo grado, alla frequenza di un corso regionale di estetista professionale della durata di tre anni. L'estetista professionale avrà il dovere della formazione e dell'aggiornamento professionale continuo. La mancata frequenza ai corsi e il mancato raggiungimento dei crediti formativi comporteranno la cancellazione dall'Elenco. Gli estetisti artigiani che hanno conseguito la qualificazione ai sensi della legge 4 gennaio 1990, n. 1, che non sono in possesso del diploma di scuola secondaria di secondo grado o di un titolo equivalente, possono comunque diventare estetisti professionali previo superamento dell'esame di Stato e conseguente iscrizione all'Elenco, entro il termine di tre anni dalla data di entrata in vigore della presente legge. Verrà istituito anche l’elenco regionale degli onicotecnici a cui sarà necessario iscriversi per esercitare l’attività. Gli unici a non volere questo regime sanzionatorio sono CNA e Confartigianato che hanno presentato tutt’altra proposta di legge. Ci si chiede perché queste associazioni non inseriscano nelle loro proposte di legge queste norme sanzionatorie, unici strumenti a risolvere veramente il dilagante fenomeno dell’abusivismo. Il vero motivo è che fino a quando l’estetista resta un artigiano e non un professionista mai si potrà applicare la sanzione penale per chi esercita abusivamente, come previsto dall’articolo 348 del codice penale. Su questo importante versante del contrasto all’abusivismo, Confestetica ritiene davvero inefficaci le proposte di legge sviluppate da CNA e Confartigianato. Entrambe le associazioni sono accomunate dalla convinzione di poter contrastare l’abusivismo continuando a concepire l’estetista come un artigiano. Proprio lunedì scorso a Savona, la Cna ha tenuto un incontro con gli estetisti sul tema dell’abusivismo e le  nuove leggi. La coordinatrice nazionale di CNA, Brigida Stomaci, a una domanda arrivata dal pubblico sulle sanzioni per i clienti degli abusivi, ha risposto che lei è contraria ad uno Stato di polizia. Confestetica non condivide questo punto di vista di CNA perché sappiamo bene che le regole sono alla base di un paese civile e senza leggi efficaci, come avviene oggi, il dilagare dell’abusivismo è inevitabile. Ci è stato riportato, inoltre, che la Stomaci sempre all'incontro di Savona abbia detto  - che le abusive, secondo la proposta di legge CNA  sono colpite direttamente con le multe e con il sequestro  dell'attrezzatura ;  non bisogna trasformarci in uno stato militarizzato - Continua sempre Brigida Stomaci - per contrastare l'abusivismo basta lavorare su noi stessi: migliorare il servizio e l'offerta  per convincere i clienti che rivolgersi ad una professionista è più conveniente che andare da un'abusiva. Tutte le estetiste presenti in sala hanno espresso il totale dissenso a tali affermazioni della Stomaci. CONFESTETICA SI CHIEDE COME MAI CNA HA PRESENTATO 2 DISEGNI DI LEGGE PER L'ESTETISTA, VISTO CHE OLTRE IL 96% DEGLI ESTETISTI NON LE VOGLIONO. DA UN SONDAGGIO NAZIONALE CON UN CAMPIONE RAPPRESENTATIVO DI OLTRE 1.500 ESTETISTI E' RISULTATO CHE: IL 96% DEGLI ESTETISTI INTERVISTATI VOGLIONO LA PROPOSTA DI LEGGE DI CONFESTETICA, L'UNICA CHE CONTRASTA FORTEMENTE L'ABUSIVISMO E RISCATTA L'ESTETISTA CAMBIANDO LO STATUS DA ARTIGIANA A PROFESSIONISTA.