Dopo vent’anni dall’approvazione della legge 1/90 sono state definite le schede tecniche relative alle apparecchiature per l’utilizzo estetico. Fino ad oggi c’era la giungla, come purtroppo sapevamo tutti noi estetisti. Ad aprile ci sarà la pubblicazione della legge sulla gazzetta ufficiale.

La conferma è arrivata dal Ministero dello Sviluppo Economico, tramite il funzionario Riccardo Chiesi, in un colloquio informativo avuto oggi con il segretario nazionale di Confestetica, Roberto Papa. L’iter normativo, infatti, prevedeva che il Governo italiano esponesse l’intero provvedimento alla Comunità Europea in modo tale da ricevere eventuali pareri e modifiche da parte degli Stati membri. Il 28 gennaio sono scaduti i termini durante i quali la Comunità europea poteva proporre eventuali modifiche al provvedimento che, a questo punto, dovrà solo essere presentato al Consiglio dei Ministri per poi ricevere la firma dei Ministeri dello Sviluppo Economico e della Salute.

La commissione della comunità europea – ha chiarito il dottor Riccardo Chiesi – ha proposto solo una piccola modifica formale del testo, ininfluente rispetto al resto del provvedimento, che abbiamo subito recepito ed emendato. Adesso, aspettiamo solo la firma del Consiglio dei Ministri e dei due ministeri interessati per pubblicare il decreto legge sulla gazzetta ufficiale. Così, dopo vent’anni questo decreto d’attuazione dell’articolo 10, comma 1 legge 1/90 riferito all’allegato A (elenco delle apparecchiature per l’estetista) sarà attuato”.

Con questo provvedimento sarà dunque stabilito con certezza quali apparecchiature sono idonee e quali saranno vietate nei centri estetici. Si compirà dunque un primo grande passo verso le certezze di questo settore. Il funzionario del Ministero ha confermato che sarà istituito un tavolo tecnico, subito dopo la pubblicazione del decreto sulla Gazzetta ufficiale, a cui parteciperanno, oltre ai due Ministeri, anche l’Istituto Superiore della Sanità, l’Inail, il Cei (Comitato Elettrotecnico Italiano) e le maggiori associazioni rappresentative della categoria, tra cui Confestetica. La nostra associazione ha, infatti, contribuito alle precisazioni di attuazione di tale decreto (che qui potete leggere).

Cosa cambierà dopo la pubblicazione del “Regolamento di attuazione dell’articolo 10 comma 1 della legge 1/90 relativo agli apparecchi di elettromeccanica utilizzati nelle attività estetiche” ?

Un primo chiarimento ce lo offre il funzionario del Ministero, dottor Riccardo Chiesi: “Tutte le apparecchiature che in questi tempi sono state comprate e utilizzate dagli estetisti, non presenti nell’elenco che sarà pubblicato sulla gazzetta ufficiale, non potranno più essere adoperate dagli estetisti. Il tavolo tecnico sarà istituito proprio per condividere e recuperare l’innovazione tecnologica”.

Quali apparecchiature saranno vietate? “Sicuramente la cavitazione – specifica il dottor Chiesi - non potrà più essere utilizzata, così come i lettini solari dovranno avere un’irradianza a norma da 0,3 W/m2 Il foto-ringiovanimento non potrà più essere fatto perché le macchine a luce pulsata avranno un depotenziamento. Certe pratiche non potranno più essere attuate”.

Alcune decisioni saranno stabilite e concertate dai protagonisti del tavolo tecnico nel quale sarà messa a disposizione del ministero tutta la bibliografia a supporto delle schede tecniche. Inoltre, il tavolo di lavoro dovrà stabilire anche le procedure per i corsi di formazione regionale obbligatori per il rilascio di un patentino d’idoneità all’utilizzo delle macchine, così come proposto da Confestetica e recepito da tutti.

A tale il proposito, il segretario nazionale, Roberto Papa, garantisce l’impegno di Confestetica affinché la Conferenza Stato-Regioni e il Ministero della Salute istituiscano immediatamente i corsi di formazione abilitanti per estetisti. "Questo comporterà il rilascio del patentino solo per quegli estetisti idonei all’utilizzo di apparecchiature importanti come il laser per l’epilazione, oggi, depotenziato e per questo inefficace per il suo scopo. Come già detto, non è il depotenziamento degli strumenti per l’estetista che risolve il problema della sicurezza, ma è sicuramente la formazione dell’estetista la vera garanzia per la messa in sicurezza del trattamento e della salvaguardia dei cittadini/clienti”.

Scarica da qui le schede tecniche >>