La telenovela del Sistri pare debba riservare ancora nuovi colpi di scena. Dopo il fallimento del “Click-Day” e le ripetute proroghe, la Procura di Napoli ha avviato un’inchiesta giudiziaria sulle presunte irregolarità nell'aggiudicazione dell'appalto per la realizzazione del Sistri. Sono stati emessi, oggi, tre avvisi di garanzia con relative perquisizioni nelle sedi delle società Selex Management (Finmeccanica), Viacom e al Ministero dell'Ambiente. L’affidamento da parte del Ministero senza gara d’appalto del sistema informatico è costato a imprese ed enti locali la bellezza di circa 90 milioni di euro. Si tratta di un progetto contestatissimo e misterioso sul quale il Governo ha imposto persino il segreto di Stato che ne rende inaccessibili alcune parti e, dunque, non conoscibili da parte di imprese e cittadini. In una nota il ministero dell'Ambiente ha indicato massima fiducia e collaborazione nei confronti delle autorità inquirenti che indagano sul Sistri “ben felice che la magistratura faccia piena luce sul sistema di tracciabilità dei rifiuti speciali e pericolosi”. La novità per i centri estetici è che lunedì, nelle commissioni Bilancio e Finanze della Camera, è stato preannunciato un emendamento al Decreto Sviluppo “per stabilire che il Sistri dovrà essere compilato esclusivamente dalle aziende che superano i cinquanta dipendenti” con un’ulteriore proroga a giugno 2012 per tutti gli operatori interessati al sistema satellitare di controllo della tracciabilità dei rifiuti. Dopo il voto in Commissione, il Decreto legge Sviluppo arriverà mercoledì 15 giugno nell’aula di Montecitorio dove il Governo è già orientato a porre la fiducia, come annunciato dal Consiglio dei Ministri. Se verrà approvato l’emendamento, i centri estetici saranno esentati dall’obbligo di adempimento del Sistri ma occorrerà aspettare fino alla fine per conoscere le sorti della categoria.