estetista abusiva sigilliStop a concorrenza sleale e agli estetisti abusivi:  

I CLIENTI DELLE ESTETISTE ABUSIVE: RISCHIANO 2.000 EURO DI MULTA

Lottare con gli strumenti giusti, per combattere l’abusivismo.

Parliamo sempre degli abusivi, ma non si parla mai dei loro “clienti”. Clienti virgolettato, perché comunque, chi non pensa alla propria salute ed igiene personale e coloro ai quali non importa di ottenere un servizio garantito, sicuro e responsabile, non possono essere considerati nostri clienti.

La questione principale dalla quale partire è sicuramente la concorrenza sleale che i lavoratori abusivi ostentano: prezzi bassi, troppo bassi; disponibilità oraria spesso illimitata; servizio a domicilio, sono solo alcuni dei “punti di forza”, se così vogliamo chiamarli, degli abusivi.

Ci battiamo per eliminarli dal mercato, ma fin quando esisteranno passaparola e “clienti” compiacenti, che per qualche Euro di differenza, li preferiscono ai centri estetici di seri professionisti, il problema continuerà a porsi e rimarrà irrisolto.

ConfEstetica propone due importanti soluzioni. Innanzitutto la costituzione di un Albo Professionale degli Estetisti, come già ampiamente esplicitato nel numero di ottobre-novembre 2009 di “Punto Estetico”, in versione cartacea; in secondo luogo, la multa, per tutti coloro si rechino da un abusivo per eseguire trattamenti di qualsivoglia natura. Come per i clienti dei commercianti abusivi, dei contraffattori di marchi registrati, degli esercizi che non emettono scontrino fiscale, anche per i “clienti” degli abusivi deve esistere una sanzione pecuniaria, che li faccia ragionare sull’illecito che, insieme all’abusivo, stanno commettendo.

Evasione fiscale a parte (non tutti gli abusivi sono privi di partita IVA), chi si reca da un lavoratore non riconosciuto, rischia di contrarre malattie della pelle ed altre patologie facilmente trasmissibili, senza pensare ai risvolti sociali ed epidemiologici che questo comportamento irresponsabile può causare. Chi impedisce, a questi “clienti”, di recarsi poi in uno dei nostri centri estetici e trasmettere virus e batteri contratti dall’abusivo, a noi titolari di regolare attività ed ai nostri collaboratori? Certo, usiamo guanti e sterilizziamo sempre attrezzature ed ambienti, ma purtroppo i batteri e soprattutto i virus trasmissibili per via aerea non possono essere abbattuti. Alcuni trattamenti, poi, come massaggi o depilazione, sono complicati e a volte impossibili da eseguire con i guanti, quindi esponiamo comunque la nostra pelle ad un rischio incalcolabile.

La verifica di questo, è semplice da effettuare e potrà far riflettere molti di noi sulla gravità della questione. Da qualche estate, ma soprattutto durante l’estate appena terminata, è scoppiata la moda dei massaggi in spiaggia. Ebbene, pensate che le vostre ed i vostri clienti, lontani da casa e dal vostro istituto, ci abbiamo pensato su più di una volta e non abbiano usufruito di questi “servizi” a bassissimo costo? Provate a svolgere un’indagine tra i vostri clienti e vedrete che vi è un’altissima percentuale di loro, che questa estate si sono lasciati tentare dal facile “relax” regalato da questi fantomatici massoterapisti e tecnici di massaggi di vario genere, professioni o mestieri tra l’altro inesistenti ed esercitati dopo sole due week-end di corso.

Per sopperire a questo problema di non piccole dimensioni, ConfEstetica, nella proposta di costituzione dell’Albo Professionale degli Estetisti, vuole inserire anche la sanzione fino a Euro 2.000,00 per chiunque acceda, o usufruisca di “servizi” e trattamenti estetici dichiarati, a questo punto grazie all’Albo, abusivi e quindi illeciti.

Dal canto vostro, è importante sensibilizzare le vostre clienti a partire da subito, proprio allo scopo di spiegare loro ed informarle sulle differenze enormi che esistono tra un abusivo ed un professionista, da questo potranno evincere e comprendere appieno i motivi della concorrenza sleale creata dall’abusivismo ed i rischi per la loro salute.