Il sistema di tracciabilità dei rifiuti, il cosiddetto Sistri è stato definitivamente abolito con il decreto anticrisi approvato il 12 agosto dal Consiglio dei ministri. Il Ministro della semplificazione Roberto Calderoli, durante la conferenza stampa a palazzo Chigi, ha detto: "L'abolizione del Sistri, del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, rappresenterà una forte semplificazione della vita dell'impresa. Era stato, in maniera un po' eccessiva, esteso ad una serie di soggetti, tipo gli artigiani, che avrebbero dovuto avere degli oneri e delle complicazioni". Il ministro Stefania Prestigiacomo, ha definito “gravissima l’inaspettata norma contenuta nella manovra che cancella il sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti. Un vero e proprio regalo alle ecomafie”. Non si è fatta attendere la risposta di Fai Conftrasporto al ministro Prestigiacomo: “Nessuno ha fatto alcun regalo alle ecomafie che, anzi sarebbero probabilmente state favorite da un sistema farraginoso e complicatissimo da gestire per le piccole e medie imprese come il Sistri così com’è stato ideato e realizzato fino a oggi”, ha spiegato Paolo Uggè, presidente nazionale di Fai Conftrasporto. "Se a ciò si aggiunge che il Sistri sarebbe entrato in vigore solo per le aziende italiane e non per quelle straniere il quadro è completo: praticamente un invito a nozze per le ecomafie a rivolgersi oltre frontiera, creando contemporaneamente un danno enorme alle imprese italiane". Nei prossimi giorni, il Decreto anticrisi, sarà pubblicato in gazzetta ufficiale e dopo i canonici 15 giorni, il SISTRI non esisterà più. Resta comunque obbligatorio per i centri estetici, che producono rifiuti pericolosi il corretto  smaltimento di tali rifiuti, avvalendosi di un’azienda specializzata e autorizzata per tale smaltimento. Resta, inoltre,  obbligatorio per i centri estetici, che producono tali rifiuti, il relativo registro (cartaceo) di carico e scarico e la compilazione annuale del MUD. Quali sono i rifiuti provenienti dalle attività  estetiche definiti pericolosi a rischio infettivo? I rifiuti pericolosi, per un cento estetico, sono i seguenti: CER 150110* Imballaggi vuoti contaminati da sostanze pericolose CER 150111* Gas in contenitori a pressione (bombolette spray) CER 180103* Aghi, siringhe, lame, vetri, lancette pungidito, venflon, testine, rasoi e bisturi monouso CER 200121* Tubi fluorescenti. Non sono rifiuti pericolosi, perciò non sono a rischio infettivo: Gli assorbenti igienici anche se contaminati da sangue; questi infatti, sono considerati assimilati agli urbani, e vanno smaltiti secondo le normali procedure. Ugualmente, avendo la medesima funzione di assorbenza e di igienicità, si ritengono assimilati ai rifiuti urbani gli eventuali batuffoli di cotone idrofilo con residui di sangue eventualmente prodotti nel corso dell’attività. Sono inoltre assimilati ai rifiuti urbani i residui di ceretta, di capelli etc, perché non gravati da nessuna delle contaminazioni previste dalla normativa. In pratica i rifiuti pericolosi a rischio infettivo provenienti dalle attività estetiche si identificano con gli aghi e taglienti monouso utilizzati; trattasi sempre di taglienti prodotti nel corso di attività rigorosamente non sanitarie, quali ad esempio il trucco permanente, semipermanente o l’elettrodepilazione. Ugualmente dicasi per chi  effettua tatuaggio e piercing, anche se come ritroviamo scritto nelle linee guida per l’esercizio delle attività di tatuaggio e/o piercing della Regione Lombardia (decreto Direzione Generale Sanità n. 6932 del 27 aprile 2004) tale attività non è tipicamente ricompresa nell’ambito d’azione delle estetiste. Leggere il documento integrale della: Dott.ssa Aurelia Fonda - Medico igienista in comando presso l’Ufficio di Gabinetto del Ministero dell’Ambiente IN SINTESI, nei centri estetici: - non è assolutamente vero che si devono smaltire i rifiuti pericolosi una volta alla settimana; - non è assolutamente vero che si devo smaltire i rifiuti pericolosi una volta al mese; - non è assolutamente vero che bisogna pesare  con un bilancino i grammi di lamette prodotte e darne comunicazione ogni cinque giorni; - non è assolutamente vero che si devono smaltire, come rifiuti pericolosi, anche le strisce della ceretta e i “lenzuolini” di carta; - non è assolutamente vero che si devono smaltire  i barattoli di cera ecc… . Qualora un’azienda di smaltimento rifiuti pericolosi, vi dica di smaltire i rifiuti urbani come se fossero rifiuti pericolosi, non esitate a denunciare il tutto a Confestetica 800.90.60.90