appleii-systemSiamo a Roma e domani 15 dicembre, andremo al Ministero dello Sviluppo Economico per la riunione del tavolo tecnico relativo agli apparecchi elettromeccanici utilizzati per l’attività di estetista, per informazioni inerenti la modifica del decreto 110/2011 a seguito della Sentenza di annullamento emanata dal Consiglio di Stato in data 18 febbraio scorso. Questo tavolo tecnico è nato nel 2011, subito dopo l’emanazione del decreto 110/2011 e avrebbe avuto il compito di inserire nell’elenco le nuove tecnologie che mano a mano si andavano producendo per l’estetista. Funzione nobile e importante, se solo si fosse fatto qualcosa. Ma in tre anni, in questo tavolo non solo non si sono aggiunte nuove tecnologie, seppur presenti sul mercato, ma siamo andati sempre più indietro, fino ad imporre limiti a macchinari che l'estetista utilizza sin dagli anni 90 per legge (1/90) Confestetica,  stanca dell’inconcludenza, dei limiti imposti sulle apparecchiature già in uso dall'estetista dagli anni 90 e della lentezza dei lavori  ha deciso di intervenire per annullare completamente il Decreto 110/2011. Finalmente, nel febbraio 2014, è stata emessa la sentenza del Consiglio di Stato che ha annullato il decreto. Anni sprecati, che si sarebbero potuti dedicare alla crescita del settore, e li abbiamo passati, invece, a discutere su schede antiquate, create per mantenere un settore antiquato. Ma chi ha contribuito a preparare queste schede antiquate e con tutti questi limiti? Giorgio D’Emilio e pochi altri! Ma chi è Giorgio D’Emilio? Giorgio D’Emilio è il Presidente della FABIB (Associazione Nazionale Fornitori Attrezzature per Acconciatori ed Istituti di Bellezza), nonché proprietario di Euracom un’azienda che produce apparecchiature per estetista dal 1958. Confestetica, da molti anni, si pone alcune domande: come mai Giorgio D’Emilio è rimasto così legato all'estetista del 1990 e non considera né vuole conoscere l’estetista del 2014? Come mai non vuole accettare il fatto che la tecnologia, in questi 24 anni, quasi 25, sia andata avanti e che l’estetista sia cresciuta con essa e con i tempi? Come mai la maggior parte degli iscritti FAPIB non la pensano come il suo presidente? Oggi alla vigilia del 2015, chi è FAPIB e da chi è rappresentata? È giusto che il Ministero dello Sviluppo Economico, ancora oggi, abbia come referente per la produzione di tecnologie estetiche Giorgio D’Emilio? [Vedi cosa produce] Domani al tavolo tecnico ci sarà proprio lui, Giorgio D’Emilio che dice di rappresentare le imprese di produzione di tecnologie estetiche. Ma è davvero così rappresentativo? Da domani cominceremo un’altra battaglia, come sempre negli ultimi 7 anni, perché lui, sosterrà che l’estetista non è in grado di utilizzare macchinari tecnologicamente avanzati, (parole sue). E’ chiaro, l’estetista non può usare macchinari più innovativi perché deve usare e comprare le macchine antiquate a scapito di chi produce tecnologie estetiche molto sofisticate, al passo con i tempi e di grande evoluzione tecnologica e che da anni vendono in oltre 54 paesi nel mondo. Confestetica ha individuato diverse aziende ad alto valore tecnologico estetico, che purtroppo però, non hanno interesse nel mercato italiano, proprio per colpa del decreto che con tutti i limiti che ha impostato sulle apparecchiature, ne ha limitato anche gli acquisti da parte dell’estetista. Allora un altro dubbio sorge spontaneo: non è che Giorgio D’Emilio, insieme a pochi altri, alimenti il sottosviluppo degli estetisti, per spianarsi la strada sul mercato italiano con le sue tecnologie stile anni 90? Giorgio D’Emilio è liberissimo di produrre quello che vuole, ma non è altrettanto libero di condizionare gli estetisti d’Italia! Il cambiamento è sempre duro da accettare, soprattutto per uno come Giorgio D’Emilio, che crede di essere rappresentativo per le nuove tecnologie, quando tutti sappiamo che dal 1990 ad oggi, produce sempre le stesse apparecchiature. Questo signore ultra ottantenne, sostiene che l’estetista non dovrebbe utilizzare né laser, né luce pulsata, né pressoterapia, perché non è in grado! Matteo Renzi ha SEMPRE RAGIONE quando dice che chi non è in grado di seguire il progresso, va ROTTAMATO. Così come i Sindacati, che ormai, non rappresentano più nessuno e vanno in giro per i Tavoli a fare contratti a manipolare l’evoluzione e bloccare il mondo del lavoro. Così come Confartigianato e CNA  che pensano di andare avanti mantenendo i piedi nel passato. Una sondaggio di pochi mesi fa, fatto sui centri estetici, ormai pochi, iscritti a CNA e CONFARTIGIANATO, su 1500 persone intervistate il 99% a risposto così alla domanda
“perché è iscritto a CNA o a Confartigianato”? mi sono iscritto all'associazione artigiana per farmi tenere la contabilità mi sono iscritto all'associazione artigiana per farmi elaborare le buste paga per le mie dipendenti mi sono iscritto all'associazione artigiana perché ho fatto un corso sulla sicurezza sul lavoro mi sono iscritto all'associazione artigiana perché ho chiesto un finanziamento con la cooperativa di garanzia mi sono iscritto all'associazione artigiana perché risparmio sulla polizza assicurativa
Nessuno ha detto che si è iscritto per farsi rappresentare!!! E domani anche questi, CNA e CONFARTIGIANATO, siederanno al tavolo e anche loro faranno ostruzionismo, come sempre, all'evoluzione del settore perché anche loro adorano un’estetista stile anni 90 con apparecchiature del 1990. Per CNA c’è una presidente di nome Brigida Stomaci. Il suo unico scopo, in questi anni, è stato quello di cercare di inserire nelle schede tecniche il macchinario per la dermopigmentazione, perché lei si occupa di trucco semipermanente e ci vuol far credere che gli estetisti si occupano di questo. Può anche andar bene, ma l’estetista non si occupa solo di trucco semipermanente. Siamo sicuri che Brigida Stomaci e CNA possano rappresentare gli estetisti? Gli estetisti sanno cosa dice Brigida Stomaci su quel tavolo tecnico, in "rappresentanza di una categoria intera"?   Siamo sicuri che gli estetisti e soprattutto i MILIONI di consumatori, vogliano questo? E’ giunto il momento che le cose cambino ed è giunto il momento che tante cose si sappiano. Anche il Ministero deve sapere chi non è rappresentativo per gli estetisti!
La domanda che facciamo a CNA – CONFARTIGIANATO e FAPIB è questa: è giusto influenzare i dirigenti del Ministero dello Sviluppo Economico, arrogandovi il diritto di rappresentare un’estetista (STILE ANNI 90) che oggi non esiste più sul mercato, perché l’estetista di oggi è una professionista del 2015? Ed è giusto che sulla base di questo anacronismo decidiate con un decreto del suo lavoro, della sua professione, del suo sviluppo, della sua vita, del suo futuro e di milioni di consumatori?
Anche la formazione e l’aggiornamento, inoltre, si dovrebbero fare presso istituti che possiedano le stesse tecnologie che poi si trovano in un centro estetico. Ed oggi non è così, l’aggiornamento continuo per l’estetista non esiste e gli enti di formazione (prevalentemente in mano a CNA e CONFARTIGIANATO) non hanno alcuna tecnologia evoluta. Però… continuano a prendere finanziamenti per corsi inutili! Le associazioni con la scusa di rappresentare una categoria, rappresentano se stessi e pochi intimi e la cosa più vergognosa è che tutti sanno e nessuno parla. Questo era quanto ci sembrava doveroso dirvi alla vigilia di un nuovo inizio lavori al tavolo tecnico e vi terremo costantemente aggiornati sulle evoluzioni. Ora sapete anche perché tutti sono contro Confestetica!   Giorgio D'Emilio23 dicembre alle ore 14.37 La Replica di Giorgio d’Emilio: Sono rimasto sorpreso, se non allibito, dell’attacco personale di Confestetica contro il mio operato al Tavolo Tecnico del Ministero dello Sviluppo Economico in qualità di Presidente della FAPIB, associazione che riunisce molte aziende fornitrici di apparecchiature per gli istituti di bellezza. La FAPIB è impegnata dal 1972 a perseguire una regolamentazione dell’attività delle estetiste in Italia ed ora anche in Europa. Dal 1990 abbiamo partecipato a tutte le riunioni presso il MISE – Ministero dello Sviluppo Economico – per attuare il Decreto previsto dall’art. 10 della Legge n. 1 del 1990. Purtroppo questo decreto deve essere emesso di concerto con il Ministero della Salute e il cammino è stato ostacolato sino al 2011. Finalmente dopo 21 anni il decreto attuativo è stato pubblicato, non era perfetto, perché mancavano alcune tecnologie e erano state inserite alcune limitazioni nelle caratteristiche tecniche, ma ci era stato promesso che sarebbe stata costituita una commissione interministeriale per apportare gli opportuni aggiustamenti e ampliamenti alle nuove tecnologie. Difatti, dopo pochi mesi sono iniziate le riunioni del Tavolo Tecnico con il compito di preparare le proposte degli operatori del settore alla Commissione Interministeriale. A queste riunioni ha sempre partecipato la FAPIB, insieme ai sindacati delle estetiste CNA, Confartigianato e Casartigiani, il CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano), INAIL, i funzionari del Ministero della Salute con l’organo tecnico: ISS (Istituto Superiore di Sanità), ASCAME e Confestetica, la quale si è poi opposta al Decreto 110, facendo ricorso al TAR, sostenendo che il decreto non era di competenza del Governo ma delle Regioni. Il TAR, e poi il Consiglio di Stato, hanno invece affermato che l’emissione del decreto era di competenza del Governo perché non si potevano avere regole diversificate secondo le singole regioni. Nella sentenza del Consiglio di Stato vi era però la richiesta che fossero documentate, con relazioni scientifiche, le ragioni delle limitazioni di potenza, di energia e di alcune peculiarità tecniche che erano state inserite o modificate nelle schede tecniche di alcune apparecchiature. Dopo un lungo periodo di sospensione dei lavori al Tavolo Tecnico, derivanti dall’attesa delle sentenze ai ricorsi di Confestetica, finalmente i lavori sono ripresi con la convocazione del 15 Dicembre 2014. Tutto ciò ha creato unicamente ulteriori notevoli ritardi del proseguo dei lavori, e relativa approvazione. A dire il vero queste riunioni sono state molto laboriose, non solo per la tenace opposizione di Confestetica al Decreto 110, ma anche per le continue richieste di precisazioni da parte degli organi tecnici del Ministero della Salute. Non ho affrontato da solo questo difficile lavoro al Tavolo Tecnico, ma mi sono avvalso della partecipazione dei tecnici e titolari di ditte affiliate a FAPIB, fra cui mi piace ricordare Tiziano Pratellesi dell’AWB, Marco D’Angelantonio di Sauna Italia, Giuseppe Caccia di Blue-Moon, Elio Zambelli di Panestetica, avv. Massimiliano Falessi di NoMasVello. Le nostre proposte presentate sono state anche discusse in riunioni del Consiglio Direttivo FAPIB e durante le Assemblee annuali. Per aumentare la validità delle nostre proposte di modifica, abbiamo anche concluso un accordo di consulenza scientifica con il Laboratorio “Corbino” del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche di Tor Vergata – Roma), il cui direttore partecipa con noi alle riunioni del Tavolo Tecnico. La FAPIB ricerca anche la cooperazione con le università italiane; ed abbiamo partecipato a convegni su invito dell’Università di Ferrara, dell’Università Cattolica di Roma, di AIDECO Associazione Dermatologi e Cosmetologi. FAPIB è socio effettivo del CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano), che dal 1990 ci segue nelle riunioni di Roma e partecipa, con l’ing. Claudio Ferrario della Muster Dikson, Tiziano Pratellesi dell’AWB, Giuseppe Caccia della Blue-Moon, Dr. Silvano Buogo del CNR e l’ing. Giovanni Amicucci dell’INAIL, ai lavori per l’elaborazione della nuova Norma per gli apparecchi per estetica in sostituzione della CEI 62-39, alla cui elaborazione partecipò, a suo tempo, il sottoscritto. Scusate il lungo elenco delle attività svolte, ma non posso sopportare che mi si accusi di personalismo o demenza senile. Prima dell’ultima riunione mi sono permesso di aggredire verbalmente al telefono il Sig. Roberto Papa, per cercare di convincerlo a desistere dalla sua azione di demolizione del Decreto 11, il quale ha certamente delle manchevolezze, ma con la richiesta di nuove documentazioni da parte del Consiglio di Stato, potrà essere certamente migliorato in sede ministeriale. La sua abrogazione ci riporterebbe al 1990, come ha chiaramente precisato il Direttore Generale del Ministero dello Sviluppo Economico all’inizio dell’ultima riunione. Tornerebbe in vigore l’elenco delle apparecchiature della Legge n.1 del 1990. Non si potrebbe più fare la depilazione con la luce pulsata o il laser, niente più radiofrequenza o aria arricchita con ossigeno. Occorrerebbe incominciare tutto da capo ma sempre in sede ministeriale come prescrive l’art. 10 della suddetta legge. Se poi, vogliamo abolire anche la Legge n.1/90 si tornerebbe nel caos degli anni 80, quando l’estetiste venivano accusate di abuso di professione medica con sentenze micidiali. Con Roberto Papa abbiamo sempre discusso animatamente, ma non mi aspettavo il ricorso a meschine falsità in mancanza di più valide argomentazioni per sostenere il proprio punto di vista. Ho sempre condiviso con Roberto Papa la necessità di una migliore formazione professionale e a tale scopo ospiterò nella sede operativa della FAPIB un incontro organizzato dai sindacati delle estetiste per elaborare un progetto di un prolungamento dei corsi di formazione professionale. Questo innalzamento del livello di qualificazione professionale è reso necessario non solo dalla continua evoluzione tecnologica delle apparecchiature per trattamenti estetici, ma, durante i lavori per una nuova normativa europea, in elaborazione in ambito CEN e UNI, è emerso che, secondo lo standard europeo, l’estetista italiana può raggiungere il livello EQF3 mentre per poter gestire autonomamente un istituto di bellezza in Europa è richiesto il livello EQF4 o EQF5. Ho la presunzione di credere di meritare il rispetto anche di chi non la pensa come me, come normalmente faccio con gli altri. Mi auguro che Roberto Papa e la dott.ssa Angelica Pippo, che dice di aver stima del sottoscritto, vogliano pubblicare questo mio scritto e ritrattare quanto hanno scritto sotto la spinta di una eccessiva vis polemica.   In attesa di un vostro pronto riscontro porgo distinti saluti. Dott. Ing. Giorgio d’Emilio