packagingAspetti legali e legislativi nella produzione e immissione in commercio di un prodotto cosmetico Di questo argomento si discute da sempre e penso sia arrivato il momento di fare chiarezza affinché la tua scelta di estetista possa essere consapevole, utile e proficua. Faccio alcune premesse importanti e poi vado al nocciolo della questione Da 10 anni Confestetica critica fermamente quelle aziende cosmetiche del settore estetico che: • non fanno ricerca e sviluppo, • non fanno formazione e informazione seria e continuativa sul loro cliente finale, tu estetista, • non conoscono e non soddisfano le tue vere esigenze, • non hanno la loro officina cosmetica ma si fanno produrre da terzisti i cosmetici che, spesso, sono uguali per tutti, • non investono in marketing e pubblicità creando così’ un beneficio anche per il centro estetico che si ritrova con un prodotto che le clienti conoscono già e cercano. Nelle prossime settimane ti racconteremo anche quello che Confestetica sta facendo per metterti nelle condizioni di riconoscere a prima vista queste aziende ed i loro incauti rappresentanti. In alcuni casi, questi "prenditori” sono così abili nel dare una falsa immagine di sé, che anche i loro venditori ci credono e cercano di convincere te della bontà del prodotto di un prodotto cosmetico improvvisato o semplicemente riciclato. Attenzione: tu estetista professionista che operi in un centro estetico, soprattutto se ne sei responsabile, devi diffidare da chi promuove simili strategie. Tornando all’argomento “Cosmetici Personalizzati” scopriamo insieme cosa significa realizzarli seriamente. Sono personalmente andato a fondo della questione. Iniziamo dall’aspetto legale. Innanzi tutto chi intende introdurre un prodotto sul mercato, in qualità di Persona Responsabile, deve essere in grado di fornire, in conformità al Regolamento n. 1223/2009: • il numero e la data di notifica di tutti i prodotti sul Portale Europeo CPNP, • la dichiarazione dell’esistenza del P.I.F. da esibire in occasione dei controlli delle Autorità competenti, per non incorrere nelle sanzioni previste da D.Lgs n.204/2015. In parole povere, significa che avere una linea cosmetica con il proprio marchio è un rischio economico molto elevato a fronte di una capacità di vendita confinata in un mercato per forza ristretto. Devi sapere infatti che il settore della produzione e immissione sul mercato dei cosmetici dedicati alla cura e all’igiene della persona ha subito negli ultimi anni un’evoluzione molto importante e restrittiva, con la finalità di base di garantire la sicurezza e quindi la salute del consumatore. Tralasciando tutti i passaggi legislativi avvenuti negli ultimi decenni, è utile sintetizzare brevemente due tappe fondamentali: • la Legge n. 713 del 1986 e suoi allegati, che definiva il campo di applicazione del prodotto cosmetico e forniva la prima stesura degli allegati che illustravano i dettagli sulle categorie chimiche degli ingredienti e i limiti o proibizioni nel loro uso. Questo passaggio era di estrema importanza poiché fino ad allora non vi erano limiti chiaramente definiti; • il Regolamento EU n. 1223/2009 del Parlamento Europeo e del Consiglio sui prodotti cosmetici, che stabilisce le norme che ogni prodotto cosmetico immesso sul mercato deve rispettare al fine di garantire il corretto funzionamento del mercato interno e un livello elevato di tutela della salute umana. Per chiarirti bene come stanno veramente le cose è fondamentale che tu sappia che per immettere in commercio un prodotto cosmetico occorre realizzare il Product Information File (P.I.F.). Il P.I.F. consiste in un dossier tecnico che raggruppa tutte le caratteristiche del prodotto finito e gli studi eseguiti per dimostrare l’efficacia e la sicurezza del prodotto stesso. Il P.I.F. si articola nei seguenti passaggi: 1. Definisce la Persona Responsabile la cui identità deve essere stampata chiaramente sulle confezioni sia primarie (flacone, vaso, tubo ecc.), sia secondarie (astucci ecc.). La Persona Responsabile è il riferimento che viene coinvolto dalle Autorità di tutte le categorie sia per ragioni sanitarie sia per semplici controlli. È abbastanza chiaro che la Persona Responsabile, solitamente il produttore, deve avere le competenze necessarie per rispondere a eventuali richieste delle Autorità o, a sua volta, deve essere capace di gestire la problematica tramite un consulente anche esterno che si interfacci con il produttore. 2. La Persona Responsabile deve registrare su un portale europeo CPNP (Cosmetic Products Notification Portal) il prodotto che si intende mettere in commercio almeno 30 giorni prima della sua immissione in mercato. La registrazione viene effettuata comunicando: • il nome della Persona Responsabile; • il nominativo di una Persona di Contatto, ossia di un numero telefonico da poter contattare 24/24h in caso di necessità; • la formula quali-quantitativa del prodotto; • l'eventuale presenza di nanomateriali e sostanze CMR (cancerogene, mutagene e tossiche per la riproduzione); • il lay-out dei componenti l’imballo (contenitore primario e secondario). Questi documenti hanno lo scopo di far risalire rapidamente alla Persona Responsabile e visionare gli ingredienti per affrontare eventuali reazioni avverse o danni subiti dal consumatore durante l’uso del prodotto. 3. La Persona Responsabile dopo aver notificato sul portale europeo quanto al punto n. 2, deve eseguire: • il Challenge Test per garantire l’idoneità del sistema preservante; • la Valutazione della Sicurezza, che consiste in una relazione che produca, tramite i dati presenti nelle le Schede di Sicurezza e Tossicologiche di ogni ingrediente, della loro concentrazione e dell’uso preposto, una conclusione sull’attività dermatologica del prodotto. 4. Inoltre, al fine di eseguire un’appropriata valutazione della sicurezza, è consigliato fornire: • test a supporto eseguiti su soggetti umani, come il Patch Test o Test di irritazione cutanea; • test di efficacia per dimostrare la funzionalità del prodotto in merito alle proprietà vantate (per esempio, test di idratazione se il claim idratazione è vantato nella comunicazione del prodotto) 5. Last but not least, deve tenere a disposizione tutta la documentazione inerente le schede degli ingredienti e i documenti relativi al punto n.1 e n. 2 a disposizione delle Autorità competenti, per un periodo di dieci anni dopo la data in cui l’ultimo lotto del prodotto è stato immesso sul mercato. Come puoi ben capire, queste attività richiedono competenze specifiche e capacità di spesa non indifferenti, oltre che rischi legali. I costi da sostenere non possono, naturalmente, essere assorbiti da piccole produzioni. Il mercato dei consulenti, dopo che queste norme sono state varate, si è ovviamente espanso e quota un singolo P.I.F. tra 1000 e 2000 €, ai quali vanno aggiunti i costi del Challenge Test, del Patch Test e dei Test di efficacia, tutto per ogni referenza cosmetica. Questo è un semplice calcolo economico che va eseguito a priori, prima di avventurarsi a produrre una linea personalizzata, specie se è una linea (come nel caso di quelle del settore estetica/benessere) composta da poche decine di prodotti. Ci sono alternative? Si certo, è quella di mettersi al livello dei “prenditori”. Andare da un produttore di prodotti cosmetici che rimane comunque la Persona Responsabile e personalizzare pochi pezzi di prodotto già fatto con, per esempio, l’applicazione di un semplice bollino adesivo con il tuo nome. E’ questo che tu estetista professionista vuoi fare? Questo vuol dire vendere lo stesso prodotto per tutti (cambia solo il bollino con il nome sopra), spacciandolo per prodotto personalizzato. E’ tutto tranne che una personalizzazione; è ulteriore fuffa nel nostro mercato, quello delle estetiste professioniste. Quelle che si rivolgono alle case produttrici serie (che fanno ricerca e sviluppo, testano i prodotti e rispettano le leggi) e ottengono grazie al sapiente lavoro delle loro mani risultati importanti per le clienti. Inoltre, lo ricordo, per mettere quel semplice bollino adesivo è comunque necessaria la registrazione e la notifica al Portale Europeo CPNP del singolo prodotto. E ti ricordo infine che la non ottemperanza alle norme legislative in vigore al momento attuale porta al rischio del ritiro dal mercato di tutti i prodotti e al pagamento di sanzioni importanti previste da D.Lgs n.204/2015. Quali altre controindicazioni comporta l’adozione di “prodotti personalizzati”? Tu sei un’estetista professionista e negli anni ti sei creata con fatica, serietà e lavoro una buona reputazione con le tue clienti. Ai loro occhi sei colei che riesce sempre a soddisfare i loro bisogni, garantendo i risultati richiesti. Probabilmente e auspicabilmente, ti sei anche specializzata in un settore specifico dell’estetica e per questo vieni ancora maggiormente stimata. Se ti presenti alla cliente, che ti conosce come una brava estetista professionista, nelle mutate vesti di brava cosmetologa, cosa pensi che accada nella sua testa? Ti giudicherà credibile come estetista o come cosmetologa? Naturalmente lascio a te la risposta. Perché fai un lavoro che in molti ti invidiano Hai scelto un lavoro meraviglioso e complesso. Devi conoscere bene i prodotti cosmetici, le metodiche di lavoro e le apparecchiature estetiche: queste tre componenti, aggiunte alla tua esperienza e alla tua creatività incontrano il bisogno del cliente. Questo il cliente lo sa bene ed è questo ciò che ottiene dalla sua estetista professionista. Insomma, questo è ciò che il cliente vuole. Personalizzare una linea cosmetica, oltre a non essere vantaggioso economicamente, come abbiamo visto, è anche rischioso e sminuisce la vera tua professionalità di estetista. Quella professionalità che fidelizza i clienti. Quella professionalità che nel tempo ti consente di chiedere compensi più alti a fronte di risultati garantiti. Quella professionalità che porti sempre con te, che puoi utilizzare in qualunque parte del mondo e che nessuno potrà mai portarti via. Quante persone oggi vorrebbero essere al tuo posto? Il consiglio di Confestetica Rimani focalizzata sulla tua eccellenza professionale. Occupati degli inestetismi, con i migliori cosmetici presenti sul mercato e con le migliori apparecchiature. Mantieniti sempre aggiornata e formata su tutte le metodiche efficaci. Specializzati, o continua a specializzarti, in una direzione specifica nel mondo che conosci e di cui le clienti hanno bisogno. I tuoi risultati economici e professionali continueranno a migliorare. I cosmetici li deve produrre il professionista dei cosmetici. Non lo deve fare l’estetista e non lo deve fare il "prenditore" che dobbiamo insieme combattere e che in questo settore, a nostro avviso, deve avere vita molto breve anzi, brevissima. I cosmetici veri ed efficaci li producono aziende serie, che come te si sono costruite un’ottima reputazione sul mercato con investimenti e lavoro. La soluzione non è farsi produrre i cosmetici per risparmiare o per guadagnare di più, ma risparmiare accorciando la filiera. Ovvero: la qualità del cosmetico deve essere eccellente, il prodotto deve uscire da officine cosmetiche con alta conoscenza specifica, con ottima reputazione sul mercato nazionale e internazionale. Accorciare la filiera è possibile solo se tutte le estetiste comprendono il concetto di "crescita di tutti". Accorciare la filiera vuol dire tagliare tutti i costi inutili di intermediazione, tra officina cosmetica seria ed estetista professionista, mandando a casa tutta la catena di distributori, grossisti e agenti prevalentemente inutili, insieme a tutti coloro che "vendono fumo”. Infine nella (credo inutile) competizione con aziende serie, che i cosmetici li fanno investendo molto in ricerca e sviluppo, test, certificazioni e pubblicità, come singola estetista, parti molto svantaggiata, perché il tuo focus non è fare cosmetici, ma essere un estetista professionista. Un po’ come se un grande chef di cucina, anziché dedicarsi alla preparazione di piatti deliziosi, si preoccupasse di farsi personalizzare gli alimenti: risulterebbe poco credibile (poi alcuni lo fanno veramente, ma vanno di solito incontro a fiaschi colossali ed a brutte figure). A ciascuno il suo mestiere! Diffida dunque da chi ti consiglia la via del cosmetico personalizzato, perché è probabile che nel breve periodo tu possa averne qualche vantaggio, ma nel lungo vince sempre la tua vera professionalità, il focus e la determinazione, e a te non manca nulla. Nessuno oggi al mondo vende! sono i clienti che comprano. Sono i clienti che scelgono che cosa e dove comprare e tu hai già molti degli strumenti necessari per farti scegliere come estetista professionista. Per quelli che ti mancano stiamo lavorando con impegno e costanza e presto arriveranno. Buon lavoro a tutte! Roberto Papa