Traslocazione delle particelle del trucco permanente e tatuaggio dalla pelle ai linfonodi.Trucco permanente e tatuaggi, che mai come oggi sono popolari e diffusi, sono sicuri? Ieri Ines Schreiver, dell’Istituto Federale tedesco per la valutazione dei rischi (Esrf) ha pubblicato il risultato dei suoi studi sulla rivista Scientific Reports proprio sulle conseguenze che queste operazioni hanno a lungo termine sulla nostra pelle e sulla nostra salute. Questo studio portato avanti da un team di scienziati tedeschi e dell’Esrf, il Sincrotrone europeo di Grenoble (Francia), è il primo a produrre effettive prove analitiche del trasporto di pigmenti organici e inorganici e di impurità di elementi tossici causati da trucco permanente e tatuaggi. La correlazione tra trucco permanente, tatuaggi e linfonodi pigmentati non è una novità, tanto che fenomeni simili sono stati notati per decenni grazie a delle prove visive: i linfonodi diventano del colore del tatuaggio come tentativo di pulire il sito d’ingresso dell’inchiostro. Il principio da cui bisogna partire è uno: l’inserimento di inchiostro nel nostro corpo è un effettivo atto traumatico a cui il corpo reagirà tentando di espellere il maggior numero possibile di componenti estranei attraverso l’epidermide danneggiata. Questo avviene in due modi: tramite il trasporto attivo di linfonodi da parte di cellule fagocitizzanti per pulire l’area interessata o in modo passivo attraverso i vasi linfatici. Tutti gli studi condotti sinora, però, dimostravano che queste particelle di pigmento viaggiavano dal sito del tatuaggio ai linfonodi in forma micro sortendo effetti non significanti. Con queste nuove osservazioni, invece, sono state prodotte prove di una migrazione a livello nano, di cui ancora non si conoscono gli effetti precisi sull’organismo. Grazie all’aiuto dei microscopi alla luce di sincrotrone, ovvero lo strumento più potente per questo tipo di osservazioni, è stato scoperto che gli inchiostri usati per eseguire i tatuaggi e il trucco permanente rilasciano delle nanoparticelle (alle volte di dimensioni inferiori a un milionesimo di millimetro) capaci di viaggiare nel sangue e arrivare ai linfonodi, ovvero gli indicatori dello stato delle difese immunitarie del nostro corpo, causandone il rigonfiamento cronico, che in termini tecnici si chiamano pseudolinfomi. L’ingrossamento dei linfonodi in seguito all’introduzione di sostanze nuove nell’organismo non è una scoperta rivoluzionaria: in genere un’infiammazione del sistema linfatico si risolve da sé senza grosse complicazioni. Quello che fa riflettere è, invece, la cronicità dell’infiammazione nelle persone tatuate o truccate permanentemente che potrebbe portare ad alterazioni del sistema immunitario. La causa di questa “anomalia” è da attribuire alla composizione chimica dei colori. Se è vero che la maggior parte degli inchiostri usati per tatuare contiene pigmenti organici, è ugualmente provata la presenza di sostanze “pesanti” come nichel, cromo, manganese, cobalto e il biossido di titanio (usato per il bianco): questi sono gli stessi materiali ferro-magnetici che potrebbero causare gravi danni alla pelle di una persona tatuata (dall’irritazione locale all’ustione) quando si sottopone a una risonanza magnetica e le particelle da loro rilasciate sono lo stesso motivo per cui spesso i tatuaggi o tardano a guarire o causano un fastidioso prurito. Fino a oggi l’unico aspetto di cui ci si preoccupava quando ci si recava nello studio del tatuatore era quello degli aghi usati, che devono essere sterili e regolarmente cambiati per evitare la diffusione di malattie tramite il sangue. Nessuno pare essersi mai preoccupato della composizione chimica dei colori, ovvero di quelle sostanze che, una volta effettuato il tatuaggio, vengono rilasciate nel nostro organismo come nano particelle. Dopo queste scoperte c’è solo una direzione verso cui andare: la creazione di inchiostri NON tossici che possano essere eliminati facilmente con i trattamenti laser, capire quale effetto abbiano sui linfonodi e capire quali potenziali danni queste nanoparticelle di inchiostro possano effettivamente arrecare al nostro organismo e se li arrecano. PS: Vogliamo ricordare che, qualora si volesse applicare del trucco permanente, è necessario affidarsi a professionisti certificati e non a improvvisati del settore. In più segnaliamo che il tatuaggio potrebbe rendere più difficile l’individuazione di eventuali melanomi e, come suggerisce il Centro Tatuaggio Sicuro dell’Istituto Dermoclinico Vita Cutis, invitiamo tutte le colleghe tatuate a sottoporsi a una visita specialistica di prevenzione una volta all’anno.   Studio scientifico Scientific Reports http://www.confestetica.it