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Alessandria 28 ottobre 2009

 Tutto ha inizio in data 5 Giugno 2009:

Vanity Line, azienda leader nel settore dell’estetica professionale, consegna i libri contabili in tribunale.

Si parla di messa in liquidazione, di concordato preventivo, di richieste della mobilità per i dipendenti e di cassa integrazione in deroga. In questi mesi l’azienda ha cercato di predisporre un piano di rilancio strategico che prevedeva l’entrata di nuovi acquirenti, o affittuari. Per i suoi clienti (centri estetici): magazzini bloccati e migliaia di euro di prodotti non consegnati. Lo scenario che si prospetta è sicuramente di un grigio intenso. I centri estetici che avevano stipulato contratti “alta fedeltà” ovvero contratti di fornitura prodotti prepagati, non sanno a chi rivolgersi per vedere i loro crediti risarciti.

12 ottobre 2009: buona parte dei centri Vanity Line vengono convocati dal gruppo multinazionale El.En. per la presentazione di un nuovo progetto dedicato all’estetica professionale (marchio Esthelogue).

In questa data, i titolari di questi centri vengono a conoscenza di alcuni retroscena che li gettano ancor più nello sconforto: il commissario fallimentare che si occupa del “caso Vanity” ha rigettato una proposta di accordo al gruppo El.En., accettandone un’altra proveniente dal gruppo Jean Klébert. Altro dato fondamentale: i dossier cosmetologici (per intenderci formulazione dei prodotti), non sono mai stati di proprietà di Vanity Line: chi produrrà ora questi prodotti?

All’incontro del 12 ottobre, erano presenti anche il presidente e il vice presidente di ConfEstetica, che stimolati dai dubbi di tutti iniziano un’indagine più approfondita sulla situazione in corso.

ConfEstetica risale ai riferimenti del commissario fallimentare di Alessandria e lo contatta per ulteriori delucidazioni in merito. Per quanto riguarda il rigetto della proposta del gruppo El.En., il commissario non si pronuncia, mentre per la proposta della B&B (società del gruppo Jean Klébert) dichiara che il gruppo italiano ha presentato una proposta relativa all’acquisizione dell’azienda Vanity Line, compresi i marchi Beauty e Epil Specialist.

Continuando nelle ricerche, l’associazione è riuscita a risalire a tutti i nominativi dei centri ex-clienti Vanity Line e ha diffuso via mail una comunicazione di spiegazione dei fatti. Il contenuto di questo documento si prefiggeva uno scopo di informazione su cosa sia un concordato fallimentare preventivo ovvero la situazione attuale del gruppo Vanity e sulle possibilità di risoluzione della situazione: fallimento di Vanity Line o acquisizione della stessa da parte del gruppo Jean Klébert. Nella comunicazione si è messo anche in evidenza, il fatto che il gruppo Jean Klébert avesse già iniziato a pubblicizzare e vendere il marchio Epil Specialist, senza esserne titolato.

Seguendo il percorso di un cosmetico a ritroso, ConfEstetica è giunta in finale all’officina cosmetica che in tutti questi anni ha prodotto i cosmetici Vanity: CosmoProject del Dott. Tortini di Parma. Il vicepresidente Roberto Papa si è recato personalmente nell’azienda parmense, per far luce sulla “questione dei dossier cosmetologici”. Prima notizia utile: i dossier sono di proprietà di CosmoProject e non di Vanity Line, come già si presupponeva; secondo flash: CosmoProject, non fornendo più a Vanity i cosmetici/formulazioni fondamentali per le metodiche utilizzate nei centri Beauty e Epil Specialist, ha messo in produzione gli stessi per il gruppo El.En. (marchio Esthelogue). ConfEstetica si sente di garantire quindi che la continuità e l’originalità delle formulazioni dei prodotti (ex-Neo-D-Derm e OzoSystem) le può garantire soltanto l’officina cosmetica del Dott. Tortini.

Già a conoscenza che i marchi Beauty ed Epil SPecialist comprendono valide apparecchiature prodotte dal gruppo El.En.; metodiche e software realizzate da Maurizio, Concita e Stefania e cosmetici di CosmoProject, ConfEstetica si è legittimamente chiesta, insieme a tutti gli estetisti coinvolti nella situazione, cosa abbia proposto di acquistare il gruppo Jean Klébert, dal momento che il marchio Epil Specialist, senza quelle formulazioni cosmetiche, quelle metodiche e quelle apparecchiature, non avrebbe più i contenuti del conosciuti marchi Epil e Beauty Specialist. Senza contare il capitolo assistenza tecnica, che viene garantita dal gruppo El.En. soltanto fino al 2010.

Queste le notizie relative la vicenda, al 27 ottobre 2009.

28 ottobre 2009: udienza preliminare al tribunale di Alessandria, per il concordato fallimentare preventivo di Vanity Line.

Nel pomeriggio di questa giornata, l’ufficio stampa di ConfEstetica contatta l’ufficio del commissario fallimentare e richiede maggiori informazioni sullo stato di avanzamento del concordato. Una risposta vaga da parte del commissario liquida l’associazione, riferendo che ora: “è tutto nelle mani del giudice”, che deciderà se omologare o meno la proposta del gruppo Jean Klébert. ConfEstetica, in virtù di questa situazione di attesa, ha incaricato uno studio legale specializzato in diritto fallimentare di Alessandria, per tenere monitorata la questione in tempo reale.

Nel frattempo, che ne è stato e che ne sarà dei clienti Vanity?

Molti hanno chiamato l’associazione spaesati dalla situazione, all’oscuro di tutto e preoccupati per i contratti firmati ed il denaro già impegnato in queste operazioni promozionali che Vanity proponeva ai suoi clienti. Altri hanno ricevuto la visita degli agenti Esthelogue e si sono affidati alle loro mani, altri ancora sono stati contattati dal gruppo Jean Klébert per la sottoscrizione di ulteriori contratti. La maggior parte attende notizie definitive, per prendere una decisione in merito al da farsi. I centri che utilizzavano soltanto prodotti Vanity sono sicuramente quelli che versano nelle condizioni peggiori, con il magazzino sguarnito di cosmetica, per poter continuare la propria professione e quindi risollevarsi dalla situazione.

ConfEstetica sta lavorando per tutti, cercando le strade meno tortuose da intraprendere in difesa dei nostri colleghi (piccoli creditori). Infatti, le azioni giudiziarie dei singoli colleghi non hanno efficacia alcuna, in qualità di piccoli creditori. Esiste la possibilità di unire le forze e costituire una parte unica, che diventerebbe così creditore di maggioranza, meglio unire 200 centri estetici con un solo studio legale specializzato, piuttosto che presentarsi in 200 con i rispettivi 200 legali davanti alla Corte di un unico giudice. Se intraprendere questa strada, può essere il percorso vincente per recuperare parte del danno subito, allora ConfEstetica, dopo essersi opportunamente informata, sarà caposaldo di questa unione, fornendo la protezione ed i servizi che una vera associazione di categoria può offrire ai suoi associati.

Per ulteriori informazioni, potete contattare ConfEstetica

NUMERO VERDE:

800.90.60.90.