confestetica cresce3107 targata CNA CONFARTIGIANATO 3116 targata CONFESTETICA La proposta di legge 3107 targata CNA e Confartigianato (già presentata nel 2007 con nessun esito positivo), è una legge che non tiene conto di alcuni aspetti fondamentali legati alla categoria estetica. Nello specifico vogliamo porre l’attenzione su alcuni punti della 3107 che espongono la categoria alla decimazione. Ad oggi, la maggior parte dei giovani ragazzi di 14 anni che decide di frequentare un corso di estetica, lo fa prevalentemente con una scarsa motivazione alla professione, è mossa dalla mancata voglia di iscriversi ad una scuola superiore, quindi di studiare. Il corso di estetica dunque si presenta come veloce e facile espediente per ovviare alle necessità di inserimento lavorativo di quei giovani che hanno scarsa propensione allo studio. Questo è quanto emerge da recenti indagini condotte sulla popolazione di neo estetisti che hanno manifestato tutto l’interesse a cambiare lavoro qualora l’impegno richiesto per divenire un operatore estetico diventasse di maggiore spessore (come ad esempio un corso quinquennale post licenza media). La legge 3107 di CNA e Confartigianato mira a realizzare un percorso formativo costituito da due fasi: con la prima, della durata di tre anni, si consegue la qualifica di “operatore professionale” ai fini dell’avviamento del lavoro subordinato, con la seconda, della durata di due anni, si consegue il “diploma professionale di tecnico in scienze estetiche e bionaturali” ai fini dell’avviamento del lavoro in forma imprenditoriale. Stante la premessa pocanzi fatta circa la scarsa motivazione allo studio dei giovani ragazzi che “come ripiego” scelgono la professione di estetista, la legge 3107 avrà l’unica funzione di creare aule di estetica praticamente vuote! Questo quindi porterà alla decimazione del settore in quanto già oggi è difficile reperire personale qualificato e realmente motivato, figurarsi cosa avverrà dopo l’introduzione di un ciclo di studi quinquennale. Per questo la legge 3116 di Confestetica si basa invece su programmi formativi che guardano ad una popolazione di persone motivate a priori. Il requisito fondamentale per iscriversi ad un corso triennale di estetica sarà quello di aver conseguito il diploma di scuola secondaria di secondo grado (diploma di maturità). In questo modo si avranno sul mercato operatori che hanno scelto la professione di estetista per un reale interesse verso la stessa. Essere un estetista qualificato non sarà più un ripiego e grazie ai continui ed obbligatori corsi di formazione si avranno dei professionisti consapevoli e sempre aggiornati. Inoltre, avere nelle aule di estetica ragazzi che hanno conseguito il diploma di maturità, porterà ad un piano di studi di livello superiore e ad un innalzamento qualitativo degli insegnamenti teorico-pratici. A nostro avviso la legge di CNA e Confartigianato anziché guardare avanti, anziché abbracciare le attuali condizioni del mercato in termini occupazionali (la maggior parte dei disoccupati oggi ha almeno il diploma o una laurea), anziché ascoltare le ormai “raffinate” esigenze del consumatore finale, guarda indietro! Guarda a quella ridotta popolazione di giovani ragazzi che non hanno voglia di proseguire gli studi, sperando di innalzarne la professionalità e la coscienziosità aumentando gli anni dei corsi per diventare estetisti. Confestetica invece non solo guarda avanti, alla professionalizzazione della categoria, ma anche in alto grazie all’innalzamento dei livello iniziale di istruzione e quindi finale. L’altro elemento caratterizzante la legge 3107 di CNA e Confartigianato che a nostro avviso genererà una decimazione del settore è quello legato alla possibilità offerta agli estetisti di poter lavorare presso il domicilio o la sede scelta dal proprio cliente. Questo porterà ad una sorta di “abusivismo legalizzato” che non eviterà di certo i pericolosi contagi per colpa dell’uso di strumenti non opportunamente sterilizzati. L’utente finale non sarà tutelato e l’estetista serio, titolare o dipendente di un centro estetico regolare, sarà irrimediabilmente penalizzato. In breve tempo quindi, dati i mancati guadagni ed il mancato stimolo ad intraprendere l’attività di estetista, ci sarà una moria di operatori qualificati a favore degli improvvisati “fai da te”. Confestetica per bloccare in modo severo e perentorio lo sviluppo dell’abusivismo, ha previsto nella legge 3116 l’obbligo di superamento dell’Esame di Stato per essere abilitati all’esercizio della professione estetica. L’Albo Nazionale degli Estetisti (con il relativo Consiglio dell’Ordine) sarà l’organo che accoglierà gli estetisti professionali e garantirà per loro massima supervisione e tutela ad opera del Ministero della Giustizia. Sono state inoltre indicate per l’operatore abusivo delle sanzioni penali fino a sei mesi di reclusione e sanzioni pecuniarie sia per gli improvvisati “fai da te” (dai 7.000 a 15.000 euro) che per i loro clienti (dai 1.500 ai 7.000 euro). In questo modo, il rischio di incorrere in sanzioni tanto onerose, sarà un ottimo deterrente per chi vorrà effettuare o ricevere trattamenti estetici a domicilio. In conclusione se la legge 3116 di Confestetica guarda all’intero settore degli estetisti, la legge 3107 di CNA e Confartigianato può essere definita “legge ad personam” poiché punta esclusivamente a prendere nuovi tesserati, non tenendo in considerazione le reali problematiche inerenti alla salute pubblica, al dilagante fenomeno dell'abusivismo né all'importanza della formazione degli estetisti.