Da oltre una settimana la stampa e la televisione si stanno occupando della morte della sig.ra Samantha Migliore, causata da un intervento di chirurgia al seno effettuato da una organizzatrice di eventi sudamericana, non abilitata ad esercitare la professione medica.

Milo Infante, conduttore del programma televisivo ORE14, nonché vicedirettore di RAI DUE, sin dalla prima ora ha manipolato questa informazione, per sua stessa ammissione del 27 aprile 2022 Infatti, lo stesso Milo Infante confessa: Faccio una «confessione» - Quando abbiamo appreso questa notizia, era la mattina molto presto, la prima cosa che ho pensato - la prima cosa che ho pensato, anche andando indietro degli anni con la nostra esperienza, ho detto va a vedere che questa qui veramente è l’estetista - presunta estetista che ha fatto delle punturine di chissà che cosa - di filler - pensavo alle grinze che a volte si formano con l’età nel decolleté … mai - mai avrei immaginato all’operazione che poi ho visto e che ho cercato - insomma mai avrei pensato… mai - la mamma a della chirurgia estetica”.

Quando la mattina del 22 aprile veniva battuta la notizia della morte di Samantha Migliore, nessuno aveva mai parlato di estetista e di trattamento estetico. Milo Infante, anche con il contributo importante della sua inviata Nicole Di Giulio, nella puntata di ORE14 su RAI DUE, ha associato quanto accaduto ad una estetista e ai trattamenti estetici.

Infatti, nel servizio si vede chiaramente come Milo Infante e Nicole Di Giulio manipolano la realtà. In particolare, nell’intervista dell’inviata Nicole Di Giulio al marito della vittima, si sente chiaramente che è solo la giornalista a chiamarla estetista, ripetendolo per ben 8 volte, facendo cadere in errore anche il marito di Samantha che – correggendosi subito dopo – la chiamava per nome (Pamela) e non estetista. Durante tutta l’intervista il marito ha sempre chiamato Pamela solo “signora” e mai “estetista”. La giornalista Nicole Di Giulio invece, con grave insistenza morbosa, ha continuato a chiamarla estetista.

Il danno all’immagine e alla reputazione e onorabilità alla categoria è stato causato proprio da questa trasmissione televisiva, che è diventata poi fonte di informazione per altri programmi televisivi e per la stampa.

Per i fatti sopra descritti e altri che emergeranno nelle sedi giudiziarie, Confestetica ha dato mandato ai propri legali richiedendo un risarcimento di due milioni di euro a Milo Infante e Nicole Di Giulio (ed eventuali altri soggetti che potrebbero essere chiamati a rispondere) per i danni causati in seguito alla lesione dell’immagine e dell’onorabilità, nonché della reputazione dell’intera categoria degli estetisti.

Confestetica si riserva ogni altra azione legale di risarcimento danni a tutte le televisioni, programmi televisivi, stampa e giornalisti, che in questa settimana hanno contribuito a danneggiare – e continuano a farlo - l’immagine e l’onorabilità dell’intera categoria delle estetiste. 

L'associazione delle estetiste ha chiesto un risarcimento danni di 2 milioni di euro, per far fronte alle spese necessarie alla realizzazione di una corretta campagna informativa nazionale per una settimana su TV e Stampa, per riequilibrare l'immagine di una intera categoria danneggiata.

E’ doveroso da parte di tutti gli organi di stampa conoscere la materia di cui si tratta, nello specifico è doveroso conoscere che:

  • l’estetista è un’attività protetta dalla legge n. 1 del 4 gennaio 1990 e dal D.M. 206/2015.
  • i trattamenti estetici sono codificati dalla legge e sono di esclusiva pertinenza propria dell’estetista e di nessuna altra figura professionale – da non confondere con gli interventi di chirurgia estetica - invasivi o non invasivi –.
  • l’estetista non effettua nessuna pratica medica illegale – 35.000 imprese al femminile di estetica regolari e 80.000 donne estetiste regolarmente occupate.
  • la legge n. 1 del 4 gennaio 1990 all’art. 1 identifica e codifica:
  1. l'attività di estetista comprende tutte le prestazioni ed i trattamenti eseguiti sulla superficie del corpo umano il cui scopo esclusivo o prevalente sia quello di mantenerlo in perfette condizioni, di migliorarne e proteggerne l'aspetto estetico, modificandolo attraverso l'eliminazione o l'attenuazione degli inestetismi presenti.
  2. tale attività può essere svolta con l'attuazione di tecniche manuali, con l'utilizzazione degli apparecchi elettromeccanici per uso estetico, di cui all'elenco allegato alla presente legge, e con l'applicazione dei prodotti cosmetici definiti tali dalla legge 11 ottobre 1986, n. 713.
  3. sono escluse dall'attività di estetista le prestazioni dirette in linea specifica ed esclusiva a finalità di carattere terapeutico.

Associare ciò che è accaduto a Samantha Migliore alla professione dell’estetista è altamente lesivo della reputazione e dell’immagine dell’intera categoria delle estetiste. È apparso subito evidente che si trattasse di una complicanza medica a seguito di un intervento di chirurgia estetica, eseguito da una organizzatrice di eventi sudamericana, che nulla ha a che vedere con la professione dell’estetista. Peraltro, il silicone liquido è un intervento chirurgico vietato dalla legge a chiunque sin 1992.

Dire la sedicente estetista, la finta estetista, la presunta estetista ecc. oltre ad essere falso in radice, visto che nessuno ha mai detto che Pamela fosse un’estetista, se non solo l’immaginazione di Milo Infante, tra l’altro per sua stessa “confessione”, è anche una scorretta informazione verso il pubblico; infatti, se un intervento di chirurgia estetica (medico specializzato) continua a venire confuso con un trattamento estetico (estetista specializzata), le persone continueranno a non capire le differenze.

E ancora, dire che si tratta di un ritocco al seno o di un banale trattamento estetico è ancora una volta grave disinformazione in quanto ogni cosa ha il suo nome ed è solo chiamando le cose con il loro nome che si fa corretta informazione.

  • I trattamenti estetici li fa l’estetista specializzata
  • Gli interventi di chirurgia estetica (invasivi e non invasivi) li fa il medico chirurgo specializzato

Ci riserviamo di informare l’ordine professionale dei giornalisti in merito alle suddette condotte.

Confestetica fin dal 22 aprile, quando ha avuto inizio questa tragica vicenda, che sta con il passare dei giorni tristemente assumendo i connotati di una soap opera, anche molto seguita, e non di un fatto di cronaca, ha prontamente denunciato con comunicati stampa e pec tutto quanto sopra evidenziato a tutti gli organi di informazione ma, ad oggi, oltre a non aver mai ricevuto riscontro, constata che il fenomeno non sta rientrando e tantomeno ha mai ricevuto scuse pubbliche e ufficiali rivolte all’intera categoria danneggiata.

Nel mezzo di una pandemia che per due anni ha già danneggiato le 35.000 imprese del settore che sono peraltro tutte al femminile, è inaccettabile che una falsa notizia debba creare ulteriori danni ad un’intera categoria che proprio in questo periodo di “alta stagione” per l’estetica sta tentando di rialzarsi.

Tra l’altro, proprio in questi giorni si sta celebrando il Cosmoprof, il noto evento internazionale delle imprese di estetica.

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