Egregio Presidente Draghi,

Mi congratulo per la sua nuova nomina a Presidente del Consiglio dei Ministri.

Mi auguro che il Suo lavoro e quello di tutti i Ministri possa contribuire ad un vero cambiamento culturale nei confronti delle donne.

Ho apprezzato molto la Sua risposta alle nostre istanze rappresentate dal nostro delegato dott. Antonio De Tata nel corso dell’audizione del 10 febbraio u.s. e non vedo l’ora di iniziare un dialogo costruttivo per il bene della categoria, tutta al femminile, che rappresento auspicando una proficua collaborazione attenta alle esigenze di un settore in continua crescita.

Credo fermamente che la sua sensibilità possa comprendere quanto questa categoria di 80Mila donne abbia bisogno di crescere, di perfezionarsi professionalmente, essendo questo, un obiettivo comune tra la nostra associazione ed il governo, in quanto entrambi perseguiamo gli stessi obiettivi di eccellenza a cui il nostro paese deve ambire.

Durante il nostro ultimo incontro pendeva un ricorso al Tar del Lazio promosso da Confestetica e, come saprà, la relativa sentenza del 16 febbraio u.s. ha riconosciuto la discriminazione con annullamento immediato dell’ultimo DPCM nella parte in cui non venivano inserite le attività di estetista come servizi essenziali. La sentenza ha inoltre riconosciuto l’attività dell’estetista sicura ed essenziale per la cura della persona.

In vista del nuovo DPCM, solo lieta di poterle offrire il mio contributo attivo a questo nuovo governo, di seguito le illustrerò alcuni aspetti significativi della nostra categoria.

Le estetiste, ancor prima dell'arrivo della pandemia Sars-Cov-2, hanno da sempre lavorato adottando protocolli igienico sanitari molto più rigidi rispetto a qualsiasi altra attività lavorativa.

Si tratta di servizi essenziali alla persona in ambienti sicuri così come confermato anche dal Tar del Lazio in data 16 febbraio 2021, si lavora in sicurezza in cabine singole, solo su appuntamento e senza assembramenti, con tutti DPI necessari alla prevenzione e chiudere nuovamente tali attività, dopo che il Tar le ha fatte riaprire, sarebbe un vero disastro economico e sociale.

A seguito della pandemia l’igiene e la cura della persona è stata tra le attività più penalizzate sia dal punto di vista psicologico, sia da quello economico e sociale, non solo per le estetiste ma anche per 13Milioni di donne loro clienti, che non hanno potuto prendersi cura della propria igiene personale essenziale.

La categoria delle estetiste ha in dotazione il protocollo più rigido e stringente di qualsiasi altra attività e numerosi dispositivi di prevenzione che ne hanno reso la categoria tra le più virtuose sul piano della sicurezza della clientela e del personale stesso dei centri. 

In ragione di tali investimenti e visto che si tratta di servizi essenziali alla persona irrinunciabili da 13Milioni di donne, in ambienti sicuri, si ritiene doveroso considerare l'apertura dei centri estetici anche nelle zone rosse essendo tali attività sicuramente in linea con i più rigidi protocolli di prevenzione e sicurezza a tutela della salute sia della clientela e sia dei propri dipendenti.

Si fa notare che l’estetista oltre ad erogare servizi essenziali alla persona in sicurezza, vende anche i cosmetici così come le profumerie, che sono sempre rimaste aperte in zona rossa.

Ci auguriamo di poter iniziare quanto prima una fruttuosa collaborazione e di poter contribuire pur nel nostro piccolo alla crescita di questo grande paese.

In attesa di un Suo cortese riscontro Le porgo cordiali saluti.

Rimini 27 febbraio 2021

Angelica Pippo
Presidente Nazionale Confestetica