La Camera di Consiglio del Tar del Lazio, mercoledì 10 febbraio 2021, si pronuncerà sulle riaperture dei centri estetici in zona rossa.

Confestetica ha impugnato davanti al TAR del Lazio in data 31/12/2020, i primi due DPCM del 03/11/2020 e del 03/12/2020 e successivamente con motivi aggiunti anche quello del 14/01/2021.

Confestetica ha richiesto un provvedimento d’urgenza per entrambi i ricorsi ex art. 56. Il Presidente del Tar del Lazio, per il primo ricorso, aveva fissato la Camera di Consiglio per il 27 gennaio 2021 e successivamente, per il secondo ricorso, il ha fissato la discussione il 10 febbraio 2021.

Il Presidente del TAR del Lazio dott. Antonino Savo Amodio, per il secondo ricorso ha richiesto l’audizione informale dell’avvocatura dello Stato chiedendo spiegazioni di tali chiusure dei centri estetici in zona rossa.

Le audizioni informali davanti al Presidente del TAR sono state due, la prima si è tenuta il 21/01/2021 e la seconda il 26/01/2021 entrambe alle ore 12:30.

Nella prima audizione del 21/01/2021, per la Presidenza del Consiglio si è presentato in sostituzione dell’avvocato Fedeli, l’avvocato De Bonis, che come unica giustificazione ha detto che la chiusura dei centri estetici in zona rossa è stata decisa dalla Pubblica Amministrazione in quanto i centri estetici sono delle attività molto peculiari dove spesso c'è una commistione con delle attività poco chiare dove spesso si esercita anche la prostituzione.

Il Presidente del TAR dott. Antonino Savo Amodio lo ha subito ammonito, facendole notare che ciò che aveva appena detto l’avvocato De Bonis era pesante e molto grave. Dopodiché l’avvocato dello Stato De Bonis ha ritirato tale difesa, rimanendo così davanti al Presidente del TAR senza giustificazioni.

Il Presidente del TAR ha riferito all’avvocato De Bonis che i documenti depositati a difesa della P.A. sono troppo pochi, così l’Avvocato De Bonis si impegnato a produrre nuovi documenti nell’audizione successiva.

Nella seconda audizione del 26/01/2021, per la Presidenza del Consiglio si è presentato questa volta l’avvocato Fedeli, che come unico motivo a tale chiusura dei centri estetici in zona rossa ha scritto “la cura ed il trattamento dei capelli e della barba da parte degli acconciatori corrisponde ad un bisogno e ad una esigenza di cura, anche igienica, della persona ben più essenziale e irrinunciabile rispetto al miglioramento dell’aspetto estetico generale”. Ovvero l’igiene di un uomo è irrinunciabile e quella di una donna no.

Anche qui il Presidente del TAR ha fatto presente che i documenti erano troppo pochi e per questo lo stesso Presidente ha intimato di produrre entro sette giorni i documenti idonei a comprovare la chiusura dei centri estetici in zona rossa.

Il documento presentato dall’avvocatura dello Stato è il verbale del CTS n. 144 del 12 gennaio 2021, nel quale non si parla minimamente di centri estetici ma di:
 

  • PROPOSTA DI LINEE GUIDA PER L’UTILIZZO DEGLI IMPIANTI DI RISALITA PER GLI SCIATORI AMATORIALI
  • ATTIVITA’ MOTORIA DI BASE
  • PROCEDURE DI SICUREZZA PER LE MODALITA’ DI SVOLGIMENTO DEI CAMPIONATI MONDO DI SCI ALPINO
  • ANALISI DELLE ATTIVITA’ CURATE DAI TAVOLI PREFETTIZI SULLA GESTIONE DEL RISCHIO NELLE AREE METROPOLITANE PER IL RITORNO A SCUOLA IN PRESENZA
  • RIFIUTO VACCINALE DEGLI OPERATORI SANITARI
  • PIANO PANDEMICO INFLUENZALE
  • REINTEGRO DEI LAVORATORI DOPO PROTRATTA POSITIVITA’ AL TEST MOLECOLARE PER SARS-COV-2

 

Il 10 di febbraio ci sarà la Camera di Consiglio al TAR del Lazio, che dovrà decidere sul ricorso presentato da Confestetica circa la riapertura dei centri estetici in zona rossa. L’avvocatura come detto sopra non ha portato alcun motivo e nessun documento, se non quelle due sopra citate – non motivazioni -.

Documenti allegati:

  1. Decreto del Presidente del TAR per annullamento DPCM con fissazione dell’udienza per la discussione in Camera di Consiglio al 10/02/2021 e richiesta documenti alla Presidenza del Consiglio
  2. Verbale CTS 144 del 12 gennaio 2021