Vi aggiorno sull’udienza che si è tenuta ieri in Camera di Consiglio al TAR del Lazio sulla riapertura dei centri estetici in zona rossa.

L’avvocatura dello Stato non ha portato nessun documento comprovante la decisione di chiusura dei centri estetici e ha solo detto che è stata una decisione discrezionale della Pubblica Amministrazione, ma non ha saputo spiegare né la logica né la razionalità.

Il DPCM è un atto amministrativo e non una legge, quindi se non si dimostra la logicità e la razionalità messa alla base della decisione, l’atto amministrativo è nullo.

La cosa più grave è che l’avvocatura insiste con la sua difesa assurda sulla discriminazione di genere.

Il Collegio si è riservato e delibererà nei prossimi giorni con una sentenza e non con ordinanza, questo vuol dire che i magistrati entreranno nel merito della questione è questo è un bene.

Siamo fiduciosi, perché abbiamo messo al "palo" l’Avvocatura dello Statoe di questo la magistratura del TAR ne è consapevole.

Attendiamo la pubblicazione della sentenza, che sarà depositata nei prossimi giorni.