Come evitare i raggiri da parte dei venditori di apparecchiature estetiche prive di certificazioni
In Italia, dopo l’adozione della norma CEI 62-39, i produttori di macchinari elettromeccanici per l’estetica, non sono obbligati a documentare gli eff...
di Roberto Papa
24 giugno 2010
3 minuti di lettura
In Italia, dopo l’adozione della norma CEI 62-39, i produttori di macchinari elettromeccanici per l’estetica, non sono obbligati a documentare gli effetti biologici che lo strumento immesso nel mercato può provocare sulla persona trattata con il macchinario stesso.
La suddetta norma specifica “prescrizioni generali per la sicurezza degli apparecchi elettrici per uso estetico”.
Nei 51 Pesi aderenti all’IEC (Ente Normativo Internazionale) invece, i produttori di apparecchiature elettromeccaniche per l’estetica sono obbligati a fornire una documentazione scientifica circa gli effetti collaterali, i rischi e le controindicazioni che l’apparecchio può indurre sul corpo umano trattato.
Il fatto che l’Italia non obblighi i produttori a comunicare a quali rischi può andare incontro un cliente che si sottopone a trattamenti estetici con apparecchi elettromeccanici, ha favorito un proliferare di nuove Azienda di settore che, in concorrenza a quelle storiche, rivendono i macchinari e anche per questo è aumentata l'importazione di prodotti cinesi.
L’importanza del rispetto da parte delle Aziende produttrici delle norme vigenti è fondamentale se si considera che in realtà alcuni apparecchi già presenti nel settore dell’estetica non rispettano i parametri di sicurezza minimi previsti per legge.
Accanto alle difformità tecniche degli apparecchi infatti, riscontrabili nei particolari di costruzione, si trovano delle gravi carenze nella documentazione che dovrebbe essere allegata al macchinario.
Quando si parla di documentazione dell’apparecchio, si fa riferimento al manuale d'uso, alla dichiarazione di conformità e alla targa dati dell'apparecchio.
Gli elementi presenti all’interno del manuale d’uso, per i quali dovrebbe vigere l’obbligo di rispetto sono:
istruzioni per l'installazione e l'uso dell'apparecchio,
descrizione dell'apparecchio, del pannello dei comandi e degli accessori,
modalità di conservazione dell'apparecchio e dei suoi accessori,
informazioni generali (dati di targa, campi di applicazione, dati ambientali, precauzioni da adottare con lo strumento, uso improprio dell'apparecchio, eventuale manutenzione prevista),
condizioni di garanzia,elenco delle controindicazioni e degli effetti collaterali che l'apparecchio potrebbe provocare.
Per quanto riguarda la dichiarazione di conformità si segnalano i seguenti elementi salienti:
nome e dati qualificativi del produttore,
assunzione di responsabilità, foglio della marcatura CE,
modello di apparecchio a cui è riferita la dichiarazione,
data di emissione della dichiarazione, elenco delle norme a cui è stato sottoposto l’apparecchio con esito positivo,
nome e la firma del dichiarante.
La presenza di ognuno di questi dati è da considerare obbligatoria al fine di rendere valida la dichiarazione di conformità.
L’ultimo documento utile per valutare se l’apparecchio elettromeccanico ad uso estetico sia conforme alle normative di sicurezza è l'insieme dei dati di targa, costituito da:origine dell'apparecchio,
nome del produttore, modello dell'apparecchio,
nome dell'apparecchio, tensione e frequenza in ingresso (voil ed hertz),
potenza assorbita (espressa in watt o V/A),
fusibili esterni, potenza erogata in relazione a quella proiettata verso la persona,classificazione alla quale si fa riferimento.
Confestetica per l'acquisto di apparecchi estetici consiglia all'estetista di accertarsi che:
1. il produttore (non il rivenditore o l'assemblatore) del macchinario sia ISO 9001 2. il macchinario abbia la marchiatura di certificazione TUV
NB: onde evitare che il codice TUV sia un codice contraffatto, si consiglia di verificare il codice sul sito ufficialeTUVhttp://www.tuv.it
Ad aggiungere ulteriore confusione a questo mercato già profondamente caratterizzato da troppa scorrettezza commerciale, si consideri quanto segue:
sulle apparecchiature destinate al mercato europeo, viene da tempo apposto un marchio recante le lettere C E, affinché l’acquirente del prodotto sappia che lo stesso è stato realizzato nel rispetto delle normative comunitarie vigenti in termini di sicurezza.
Purtroppo, i produttori cinesi, hanno copiato pedissequamente il logo C E, con l’unica differenza che la distanza tra le due lettere è ridotta al minimo ed il significato ovviamente è quello di “China Export”. Tale marchio viene apposto sui beni prodotti in Cina e destinati all’esportazione e che non hanno eseguito alcuna prova di conformità agli standard europei.
Ad un occhio attento, la differenza grafica tra i due loghi può saltare all’occhio, tuttavia spesso si cade nell’errore di confondere il logo “China Export” con quello di “Conformità Europea” acquistando così un prodotto privo di controlli sulla sicurezza.
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