Crisi: la Vanity Line messa in liquidazione


Ovada 5 giugno 2009
“Colpa anche delle banche che non concedono credito”
Anche l’impero della bellezza> è stato sfregiato dalla crisi economica: la Vanity Line, leader nella commercializzazione e manutenzione di macchinari per trattamenti estetici, da oggi è in liquidazione. Saranno messi in mobilità 34 dipendenti ( oltre a 35 agenti e 10 tecnici). L’azienda, nata 20 anni fa, ha 200 filiali in franchising in Italia e in Europa (Spagna, Portogallo,Polonia,Grecia).
Solo lo scorso anno aveva inaugurato la nuova sede, un’avveniristica struttura dall’inconfondibile forma a onda ricoperta di specchi, 5 mila metri quadrati di tecnologie avanzate per la cura del corpo, a Belforte Monferrato, vicino l’uscita del casello dell’A26.
A tagliare il nastro era venuta persino un’attrice da Hollywood, Katherine Kelly Lang, la celebre Brooke Logan della soap opera .
Ora Matilde Capraro, titolare della Vanity Line insieme al marito Saverio Antonaccio, ricorda quel giorno con malinconia:
Il problema che ha innescato le difficoltà economiche per l’azienda è lo stesso che sta mandando in tilt il mercato mondiale, come conferma Giuseppe Vignolo della Cisl, che segue il caso con Cristina Vignolo e il collega della Cgil, Salvatore Campanile: “le banche non concedono più credito, manca la liquidità e le ordinazioni si arenano”. In poco tempo il fatturato della Vanity Line è stato dimezzato.
Ma uno spiraglio, in questo caso, resta: .
Nel laboratorio a forma di onda ci sono soprattutto ragazzi giovani.
« sono abbattuta per le quasi 100 famiglie colpite dalla nostra liquidazione – continua Matilde Capraro -. La Vanity è cresciuta nelle nostre mani, abbiamo sempre rispettato scadenza e pagamenti. Non permettere alle banche di fare crescere vuol dire innescare un meccanismo vizioso che ora piega le imprese ma domani si ripercuoterà sulle famiglie»