Con la legge attuale chi si prostituisce nei centri estetici, dopo tre anni di attività ottiene la qualifica di estetista. Confestetica propone un decreto legge urgente
Stando alla legge attuale (1/90), chi oggi si prostituisce per tre anni in un “sedicente” centro estetico può ottenere la qualifica professionale di e...
di Roberto Papa
27 giugno 2011
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Stando alla legge attuale (1/90), chi oggi si prostituisce per tre anni in un “sedicente” centro estetico può ottenere la qualifica professionale di estetista senza dover neanche passare da una scuola professionale. Nel caso, poi, che la meretrice volesse mettersi in proprio per non restare più dipendente, le basterebbe frequentare solo 300 ore di un corso integrativo, per poter aprire un nuovo bordello sotto le mentite spoglie del centro estetico. Sarà questo il motivo per cui questa categoria è tanto bistrattata e vituperata? Di fatto, sono all’ordine del giorno le cronache sui media nazionali e locali di grossi giri di prostituzione scoperti in finti centri estetici e di benessere.
Sono centinaia gli articoli pubblicati su questo dilagante fenomeno di cui ve ne offriamo una nutrita selezione seguendo l’apposito link. A seguito di questa incresciosa situazione, la Confederazione nazionale degli Estetisti, Confestetica, ha elaborato in questi giorni un documento per invitare i ministri e i rappresentanti del Governo, maggioranza e opposizione, ad approvare in via d’urgenza un indispensabile decreto legge finalizzato a modificare due articoli della 1/90, gli articoli 3 e il 12, rispettivamente sui requisiti per ottenere la qualifica di estetista e riservato alle sanzioni pecuniarie per gli abusivi e per i loro clienti.
Questo decreto, auspicandoci che venga approvato entro questa estate, non solo va a risolvere i problemi della prostituzione nei sedicenti centri estetici, ma risolve anche l’altro fenomeno dilagante che è l’abusivismo ovvero l’attività di estetista svolta in casa.
La nostra proposta di approvare un decreto legge urgente nasce, difatti, anche dalla necessità di poter arginare il fenomeno dell’abusivismo, che in questo periodo dell’anno si sviluppa maggiormente aumentando per questo la richiesta dei trattamenti per superare quei piccoli inestetismi in vista dell’esposizione del corpo al sole.
A maggior ragione, il documento che Confestetica presenterà nei prossimi giorni con determinazione ai rappresentanti del Parlamento è basato soprattutto sulla necessità di tutelare la salute di quei migliaia di clienti che, a loro insaputa, potrebbero affidare il proprio corpo e la propria pelle nelle mani di persone incompetenti, senza scrupoli, e persino prive di un titolo professionale idoneo.
Il fenomeno dell’abusivismo è allarmante con oltre centomila operatori che fatturano tre miliardi di euro sui quali non viene pagato un centesimo di tasse.
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