Gli estetisti abusivi che lavorano in casa, evadono il fisco per quasi 3 Miliardi, mettono a rischio la salute pubblica e provocano la concorrenza sleale
Rimini 23 giugno 2011 Confestetica denuncia gli "estetisti" abusivi che oggi lavorano in casa senza alcuna autorizzazione, sono oltre 100 mila e non d...
di Roberto Papa
23 giugno 2011
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Rimini 23 giugno 2011
Confestetica denuncia gli "estetisti" abusivi che oggi lavorano in casa senza alcuna autorizzazione, sono oltre 100 mila e non dichiarano al fisco quasi 3 miliardi di euro di fatturato annui.
Il fenomeno dilagante degli abusivi nel settore estetico non può essere più sottovalutato e tollerato in quanto, oltre a danneggiare i centri estetici in virtù di un mancato sviluppo degli stessi e in termini di concorrenza sleale, grava profondamente anche sulla salute pubblica e sulle entrate dello stato italiano che si concretizza nel mancato introito fiscale.
Sul territorio nazionale sono presenti oltre 500 scuole di estetisti che ogni anno, e da 21 anni, abilitano a tale professione oltre 10.000 estetisti. Buona parte di questi, cui si devono aggiungere tutti coloro che si “improvvisano” estetisti, decidono di lavorare in casa, e dunque in maniera del tutto abusiva, anziché orientarsi professionalmente in una delle 20.000 imprese operanti nel settore. Il mancato impiego presso strutture riconosciute comporta, in primis, il doppio crescente fenomeno della mancata reperibilità sul mercato del lavoro di personale specializzato, con un conseguente mancato sviluppo del settore e, altra faccia della stessa medaglia, della concorrenza sleale.
Lavorare in casa risulta essere di gran lunga più conveniente: l’estetista abusivo è completamente sconosciuto al fisco, quindi l’introito in nero risulterà sicuramente più cospicuo di uno stipendio guadagnato presso un centro. Lavorando in casa, inoltre, non rispetta tutte quelle norme igienico-sanitarie, assolutamente doverose per una impresa del settore; in più, eseguendo trattamenti sulla superficie del corpo umano senza averne le autorizzazioni necessarie, l’abusivo mette a repentaglio la salute pubblica.
Dunque eseguire trattamenti in ambienti non idonei da un punto di vista igienico-sanitario, evadere le tasse, usare prodotti scadenti permette all’estetista abusivo di poter fare prezzi stracciati ai propri clienti, (pur consapevoli dei rischi che corrono in termini di salute), andando in concorrenza sleale con tutti coloro che lavorano alla luce del sole nel rispetto delle normative professionali, fiscali e sanitarie.
Confestetica in questi giorni ha messo online all’indirizzo: http://www.confestetica.it/abusivi.php, lo sportello di raccolta denunce estetisti abusivi.
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