[caption id="attachment_5512" align="alignleft" width="300"]45629351 - colorful of flea market roof top in bangkok thailand Mercato di Bangkok Thailandia[/caption] È una sensazione abbastanza sgradevole quella che si prova quando un amico di vecchia data di cui ci fidavamo ciecamente tradisce la nostra fiducia in un modo che non ci saremmo mai aspettati. Questa è la sensazione che noi di Confestetica e tutte le estetiste serie abbiamo provato nel leggere la triste notizia di quanto successo alla fiera di settore più importante e “antica” del mondo tenutasi a Bologna: abbandonati da un padre che avrebbe dovuto tutelare sé stesso e i suoi figli. La Guardia di Finanza, infatti, ha prontamente sequestrato 5 apparecchiature, imitazioni di macchinari medicali per lifting, alla cinquantesima edizione del Cosmoprof: il macchinario contraffatto è Ulthera, prodotto dalla Merz. Nella sua versione originale Ulthera è un medical device che si avvale del potere degli ultrasuoni microfocalizzati per stimolare la naturale produzione di fibre collagene, le proteine strutturali della pelle che la rendono giovane, tonica e compatta il cui costo si aggira tra i 50.000/70.000 euro. È un macchinario a marcatura CE e che quindi ha caratteristiche idonee per stare sul mercato senza mettere in pericolo la salute dei consumatori. Nella versione contraffatta presentata al Cosmoprof il macchinario era assolutamente uguale all’originale e vantava in bella mostra il marchio Ulthera HiFu. Qualcosa, però, stona: se abbiamo detto che Ulthera è prodotto dalla Merz, perché il grandissimo stand in cui era esposto risultava essere quello di “HONKON”, grossa casa produttrice di macchinari per il settore estetico cinese? Dove sono le marcature CE? E, soprattutto, perché il prezzo a cui veniva offerto era di 3.500 euro, ovvero un prezzo impossibile? Macchinari del genere, contraffatti, proprio come succede per borse e scarpe, si trovano con estrema facilità sul web: con pochi click (e pochi euro) si può ricevere a domicilio un macchinario che si crede di qualità, ma che in realtà altro non è che un’imitazione pericolosa e nociva dell’originale. Una borsa, anche se contraffatta, non mette in pericolo allo stesso modo la salute di chi la usa. Perché si parla di questo fenomeno solo quando salta fuori la contraffazione di marchio e non per la mancanza di marcature CE, essenziali per chi lavora sulla pelle delle persone? Ho chiesto a molti espositori asiatici se i macchinari che presentavano avessero questa marcatura CE che serve per la circolazione sicura dei macchinari in Europa e loro mi hanno candidamente risposto che no, non l’avevano. Noi, come categoria ci sentiamo profondamente traditi dal Cosmoprof, un’istituzione che da 50 anni rappresenta l’unica fiera internazionale di settore con sede in Italia. Un momento in cui tutte le professioniste degne di essere chiamate tali possono aggiornarsi, crescere e prendere decisioni importanti per il futuro della loro attività. Perché, allora, Cosmoprof ha avuto così poco riguardo nei nostri confronti e ha permesso che un episodio del genere si manifestasse ancora una volta? Si ricorda, per inciso, che Cosmoprof, è conosciuta da tutti come la fiera delle estetiste e dei parrucchieri ed episodi simili, ovvero quando circolano imitazioni di macchine medicali pericolose, di dubbia fattura e che nulla c’entrano con questi due settori, non fanno altro che mettere queste due categorie sotto una pessima luce. Quali sono i criteri con cui vengono assegnati gli stand? Perché è stato permesso che macchine prive di certificazione CE e quindi potenzialmente nocive e totalmente sconnesse dal mondo dell’estetista, venissero esposte proprio qui? Perché il Cosmoprof è diventato paragonabile a oscuri siti che vendono prodotti di dubbia provenienza su Internet? E, soprattutto, come farà il Cosmoprof a riconquistare la fiducia del nostro settore? Come posso io, consumatore, sapere se il macchinario che il mio medico o la mia estetista usano per farmi un trattamento estetico è originale e con tutte le certificazioni di cui ha bisogno? Ma, soprattutto, come posso io, professionista, difendermi da queste minacce, se queste arrivano proprio da uno dei miei alleati più importanti? Quello che noi chiediamo al Cosmoprof è di controllare chi e cosa viene esposto durante la fiera: gli interessi economici non possono bypassare l’etica, mai! E ancora chiediamo: a chi espone, vengono richiesti “patente e libretto” ossia le certificazioni specifiche? Vengono richieste le autorizzazioni doganali necessarie e le marcature appropriate sugli apparecchi che vengono esposti? Beh, evidentemente no! Eppure i certificati da richiedere prima di esporre per garantire la qualità effettiva esistono: si chiamano AIDA e AEO e qualunque fiera seria e rispettabile le pretenderebbe. Non è accettabile che al Cosmoprof venga ammesso chiunque a esporre qualsiasi cosa, pur di far cassa ai danni dell’estetista o di chi opera nel settore. E’ una fiera internazionale dell’estetica professionale o dell’estetica ABUSIVA? Non si può dire sì a tutti. Bisogna dare precedenza a chi fa ricerca, a chi si comporta secondo regole e investe le proprie risorse in sicurezza ed efficacia. Non si può combattere una concorrenza, così sleale, che cavalca l’onda del successo di seri imprenditori! Proprio come noi abbiamo sempre rispettato il Cosmoprof come istituzione, esigiamo che lo stesso rispetto ci venga reso con controlli adeguati e merci a norma di legge che non mettano a rischio i consumatori. Probabilmente i macchinari sequestrati dalla Finanza erano destinati alla sola esposizione. Ma ora siamo davvero sicuri che si siano fermati a questo? Dopo aver ascoltato il Colonnello della Guardia di Finanza sul caso, non ci sentiamo di poter escludere che ci siano state anche delle vendite. Non dimentichiamo, inoltre, che questo tipo di “leggerezza” è un insulto anche per tutte quelle aziende serie che investono tanto nelle fiere di settore. Quando si va in fiera si va con l’intenzione di comprare e un’istituzione come il Cosmoprof non può favorire l’immissione sul mercato di prodotti pericolosi. Per noi il Cosmoprof non dovrebbe essere un semplice venditore di spazi, ma dovrebbe garantire la sicurezza di quello che viene esposto a tutela del consumatore e di sé stesso. L’Oréal, come tante altre aziende leader del settore, al Cosmoprof investono una montagna di soldi per presentarsi al meglio, quindi perché affiancarle a questi espositori poco credibili? Perché anche la loro serietà deve essere messa in discussione dalla poca professionalità del Cosmoprof nel selezionare i suoi espositori? Questo atteggiamento danneggia tutti: le nostre clienti, i nostri centri estetici, i nostri fornitori, i nostri colleghi di settore. Il rispetto si manifesta in tante forme e non permetteremo che persone che non hanno l’etica tra i loro valori gettino fango sull’immagine della nostra categoria. Estetista!! Mi raccomando: impara a guardarti intorno e impara a riconoscere chi lavora per te e chi lavora contro di te.